LE CHIUSURE NELLA CAPITALE

Il cinema nelle sale
rischia di morire

Anche a Roma le sale cinematografiche chiudono una dopo l'altra

 

Chi avrebbe detto che una delle grandi Capitali del cinema mondiale, in cui sono stati girati alcuni dei capolavori che hanno fatto la storia del Cinema avrebbe visto gran parte delle sue sale cinematografiche storiche chiudere o a rischio chiusura? Eppure la crisi del cinema nelle sale, dovuta agli affetti della pandemia sta complendo Roma duramente.

Anche a Roma le sale cinematografiche chiudono una dopo l'altraChiuso il Metropolitan accanto a piazza del Popolo, l’Empire in viale Regina Margherita, l’Embassy di via Stoppani, l’Europa in Corso d’Italia, il Roxy Parioli, il Maestoso in via Appia e, qualche giorno fa, anche il piccolo Caravaggio in via Paisiello, molto amato dai cinefili che prediligono le piccole sale.

Sono molte le sale che hanno dovuto chiudere negli ultimi anni e molte altre sono a rischio chiusura. La Multisala Barberini, che aveva chiuso per ristrutturazioni, non sta proiettando, dell’Admiral e Ambassade non abbiamo ad oggi notizie e la lista di è ancora lunga.

«Negli ultimi anni nel Lazio abbiamo perso una trentina di cinema – spiega il direttore generale dell’Associazione nazionale esercenti cinema (Anec Lazio) Massimo Arcangeli – ma mai abbiamo vissuto un momento così drammatico: ai timori del contagio che scoraggiano gli spettatori si sommano i costi dell’energia che sono triplicati, la concorrenza dei servizi streaming e la difficoltà di reperire i film perché i distributori non ritengono conveniente investire in promozione per lanciare nuovi titoli e da un giorno all’altro salta tutta la programmazione».

Le sale romane messe già a dura prova dall’offerta streaming e dalla pandemia hanno ricevuto il colpo decisivo dal decreto del 23 dicembre che oltre alle norme sul distanziamento ha proibito anche le consumazioni in sala ha spiegato Leonardo Pesci, presidente di Anec Lazio che lancia un appello alle istituzioni.

«Molti esercenti hanno ridotto il numero di spettacoli per cercare di risparmiare sui costi, sulle bollette, gli affitti, l’Imu. Lanciamo un appello a Governo, Comune e Regione: abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per ripartire, siamo convinti che il cinema non morirà, nonostante lo streaming: dovrà cambiare la sua offerta, ma le istituzioni devono permetterci di farlo».
I cinema sono un rito di aggregazione socio-culturale insostituibile. non possono e non devono morire.

Angela Alizzi

 

 

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