MINIMARKET

Numero chiuso in Centro
in vista del Giubileo

Giro di vite sui minimarket in vista del Giubileo 2025

 

Per cercare di mettere ordine nella giungla di licenze nel centro storico in vista dell’apertura dell’Anno Santo, il Comune di Roma mira a dimezzare il numero dei minimarket. Sono gli esercizi commerciali che vendono a tutte le ore, restando aperti anche la notte nonostante le ordinanze di divieto.

Il Giubileo 2025 scatterà ufficialmente con l’apertura della Porta Santa da parte di papa Francesco la notte del 24 dicembre 2024. Sono previsti oltre 35 milioni di pellegrini in arrivo durante i 12 mesi dell’evento e la città sta cercando di prepararsi al meglio per un evento che la porrà ancora di più al centro del Mondo.

Un nuovo regolamento per il Commercio

Minimarket chiuso a seguito di irregolarità amministrativeDopo il via di centinaia di cantieri in tutta la città e l’apertura delle due grandi opere a forte impatto sulla viabilità cittadina —  il sottopasso che renderà pedonale la zona tra Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione e il grande cantiere di Piazza Venezia per l’omonima fermata della Metro C —, il Campidoglio ha deciso di mettere mano alle troppe licenze concesse ad attività commerciali soprattutto nel centro storico.

A maggio scorso la Giunta Capitolina ha approvato il nuovo regolamento del commercio nella Città storica. Una misura attesa da anni anche per dare una regolamentazione all’apertura indiscriminata di locali e varie attività commerciali nelle vie del turismo e della movida notturna.

Tecnicamente erano rimasti fuori proprio quegli esercizi commerciali come i minimarket e fast food vari che negli ultimi anni avevano aperto indiscriminatamente. Ora, in vista del Giubileo, arriva un giro di vite importante nella concessione di questa tipologia di licenze.

I numeri di minimarket e fast food 

Nonostante le ordinanze molti minimarket continuano a vendere alcolici oltre le ore 22. Spesso gli acquirenti sono minorenni.Parliamo di una realtà che rappresenta circa un terzo del totale degli esercizi del Centro di Roma (il provvedimento coinvolge le zone da Monti a Trastevere, e tutta l’area Unesco fino al Vaticano), che sono 3.500 in tutto.

In controtendenza rispetto alla contrazione delle vendite degli altri settori, nel periodo della pandemia i minimarket hanno prosperato, integrandosi nel tessuto sociale. E soltanto nelle vie del centro ne sono sorti circa 220 di nuovi.

I minimarket sono finiti più volte sulle pagine di cronaca dei quotidiani romani per violazioni delle norme igienico-sanitarie, tracciabilità dei prodotti, presenza di lavoratori in nero. Restano aperti durante la notte anche se non hanno permessi e autorizzazioni per farlo.

C’è inoltre da contrastare il preoccupante fenomeno della vendita di alcolici ai ragazzi minorenni, rilevato fin troppo spesso anche oltre l’orario di chiusura delle 22 disposto dal Regolamento di polizia urbana.

L’approssimarsi dell’Anno Santo porterà quindi non solo la messa in opera dei progetti infrastrutturali ma, con la riduzione del numero minimarket e dei mini fast food, avvierà anche un’opera di riqualificazione che dalle zone del centro dovrebbe estendersi all’intero territorio cittadino.

Per un possibile recupero del decoro urbano della Capitale dobbiamo ringraziare ancora una volta la venticinquennale apertura della Porta Santa.

Maria Facendola

 

 

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