BIELORUSSIA

Lukashenko ricatta l’Europa
con gas e migranti

Bielorussia. Lukashenko ricatta l’Europa con gas e migranti

 

Con la crisi dei migranti tra Polonia e Bielorussia alle stelle il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, sostenuto politicamente dal russo Vladimir Putin, alza il tiro e ora minaccia di bloccare il transito del gas russo verso Europa. Il tutto in un momento in cui il Vecchio Continente è già alle prese con il rincaro dei prezzi legati al comparto energetico.

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko

«Forniamo calore all’Europa e loro minacciano di chiudere la frontiera. E se interrompiamo l’erogazione di gas naturale lì?» ha tuonato l’uomo forte di Minsk riferendosi al gasdotto Yamal-Europa che porta il combustibile in Polonia e Germania.

La minaccia ha ovviamente irrigidito ancora di più la posizione di Bruxelles che tramite il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha ribadito di non lasciarsi intimidire, confermando che lunedì prossimo, il 15 novembre, i 27 si incontreranno per definire nuove misure contro la Bielorussia.

Sul gas Lukashneko «bluffa», sostiene la leader dell’opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya precisando: «Interromperlo sarebbe più dannoso per lui che per l’Ue».

In sostegno di Lukashenko prende posizione, come già anticipato sopra, Putin che indica Varsavia come «il vero mandante della crisi alla frontiera polacca», tanto che nel corso di una telefonata con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha invitato l’Unione a ristabilire i contatti con la Bielorussia invece di continuare ad isolarla.

In arrivo sanzioni dall’Europa

Nonostante la questione sia puramente europea, gli Usa guardano con interesse e preoccupazione gli eventi, soprattutto dopo l’aumento delle truppe russe al confine con l’Ucraina. Washington ne ha chiesto conto direttamente alla Russia, come ha riferito il Pentagono, trasmettendo l’allerta anche alle cancellerie europee.

In merito alle possibili nuove sanzioni che potrebbero essere varate lunedì prossimo al vaglio ci sono misure contro 29 enti e individui bielorussi, tra cui la compagnia aerea Belavia, accusata di portare i migranti in Bielorussia al mero scopo di «scagliarli» contro il confine dell’Ue.

Secondo il ministro tedesco Heiko Maas le sanzioni dovrebbero andare anche oltre, e raggiungere i Paesi di transito, complici delle «attività disumane» di Lukashenko, come la Turchia, contro la quale il premier polacco Mateusz Morawiecki aveva puntato il dito.

Fabrizio Di Ernesto

 

 

GEOPOLITICA DEL GAS

Ue e Ucraina verso lo stoccaggio comune di gas naturale del 13 ottobre 2021

Terminato North Stream 2, il gasdotto della discordia del 7 settembre 2021

 

Lascia un commento