MARSCIANO

I disagi di Olmeto
per i troppi allevamenti animali

Olmeto, la frazione del comune di Marsciano nella quale sono concentrati 16 allevamenti intensivi tra suinicoli e avicoli.

 

Clima e ambiente sono argomenti spinosi, specie quando cozzano con interessi economici e scelte politiche. In provincia di Perugia la località di Olmeto nel comune di Marsciano si trova in una situazione di invivibilità sanitaria e ambientale, determinato dalla concentrazione di allevamenti suinicoli e avicoli e impianti di trasformazione.

L'impianto biodigestore di OlmetoA nulla sono valse finora le segnalazioni ad Arpa, Asl, Comune di Marsciano, Carabinieri Forestali e Carabinieri Territoriali effettuate dal «Comitato antinquinamento di Olmeto, S. Elena, San Valentino della Collina, Spina, Castello delle Forme Villanova».

«In un fazzoletto di terra di circa 4 km² — spiegano dal Comitato antinquinamento — si concentrano ben 16 allevamenti intensivi tra suinicoli e avicoli, oltre all’impianto di trasferenza e stoccaggio dei rifiuti della Società Igiene Ambientale (Sia) nell’area delle persistenti lagune di stoccaggio dei reflui zootecnici dell’ex Biodigestore».

Tra emissioni maleodoranti, polveri e rumori

I disagi consistono in intollerabili emissioni maleodoranti, rumori e polveri dei mezzi che muovono i rifiuti speciali, anche zootecnici, che si intensificano durante la stagione estiva, per la fertirrigazione in atto e per la necessità di aerazione delle abitazioni.

I cittadini sono costretti a rimanere barricati nelle proprie case, ad astenersi da ogni momento conviviale nei loro ambiti esterni con amici e parenti, a non lasciare asciugare i panni all’aperto.

La cosa potrà sembrare banale, per chi non vive in questo contesto disagiato e precario, ma nella quotidianità si traduce in costi esagerati per l’energia elettrica, nell’uso di asciugatrici e climatizzatori, nella perdita di valore degli immobili.

Il Comitato antinquinamento avanza anche pesanti i dubbi sulle ricadute in termini di salute insinuati dall’elevata concentrazione di malati di cancro (all’apparato gastroenterico e renale) e di leucemie.

Lo stesso per il rischio ambientale, riconducibile alla dispersione delle acque nere lungo i fossi e sui terreni agricoli, in mancanza di un sistema di depurazione, nei centri abitati delle frazioni nord di Marsciano.

Ernesta Cambiotti

Lascia un commento