EMERGENZA CANILI

Tra carenze strutturali
e manutenzioni insufficienti

Canile di Gubbio. Dopo la tragica morte della madre Laika ora la priorità è l'adozione dei suoi cuccioli

 

Sempre più spesso i canili pubblici e privati sono oggetto di critiche, prescrizioni e provvedimenti cautelari. Segno del parziale fallimento della legge 281/1991. Qualche giorno fa si è verificato un incidente mortale di un cane nel canile di Gubbio.

Il canile di Gubbio in località FerratelleLa struttura, dopo essere stata in passato oggetto di feroci attacchi e critiche, è considerata una delle migliori in Umbria. La vittima Laika, una mix maremmana, ricoverata con i suoi cuccioli nel Sanitario.

È vero che Comuni si trovano a fare i conti con le risorse, una coperta che non arriva più da nessuna parte. La politica insegue i voti, quelli dei cacciatori, degli agricoltori di un turismo focalizzato nei centri storici, dimenticando periferie e sicurezza.

In tutto questo i canili rappresentano solo un «problema», i randagi sono un danno collaterale.

Stavolta è toccato a lei, una mamma, accalappiata da poco con i suoi cuccioli, che non è stata messa in sufficiente sicurezza.

Un box inadatto, i «rattoppi» sulle inferiate, ne hanno decretato l’orribile morte, mentre cercava di scavalcare. Così i suoi cuccioli sono rimasti soli e cercano adozione.

Negli anni ci sono stati altri incidenti come questo o, comunque cani che sono riusciti a scappare. Quasi sempre recuperati. Sono tante e diverse le criticità strutturali nei vari canili.

L’impegno per l’adozione dei cuccioli

A Gubbio nulla da dire sulle adozioni. I cani escono, grazie all’opera incessante e continua delle Associazioni presenti.

Le problematiche riscontrate, riguardano, per lo più della messa in sicurezza e le manutenzioni ordinarie e straordinarie, che dovrebbero rimanere in carico al Comune di Gubbio, capofila dei Comuni della fascia appenninica, aderenti.

La gestione è affidata all’ Agenzia Forestale Regionale (Afor Umbria) che, istituzionalmente, dovrebbe occuparsi di ben altro, nell’ottica di una continuità che è stata oggetto di critiche e, in passato, anche di allontanamento di qualche operatore.

Gli uffici preposti, fanno quello che possono, districandosi tra risorse e impegni di spesa.

Ma è la cultura che deve cambiare. Basta cani abbandonati, abusati, maltrattati. I cani non sono oggetti. Tanto che ad evidenziarne la tutela (insieme agli altri animali) c’è l’art.9 della Carta Costituzionale.

Ed è proprio il concetto di tutela a non essere recepito dalla maggior parte degli amministratori locali che, nella persona del Sindaco, sono responsabili dei cani randagi.

Il Randagismo si combatte con l’informazione e con i servizi. Si combatte con leggi appropriate sulle razze «pericolose».

Si combatte usando un po’ di umanità e sensibilità o, almeno quell’anima che ormai, solo gli animali, sembrano possedere.

Ernesta Cambiotti

 

 

Per adottare i cuccioli della povera Laika, potete chiamare i numeri 320 1588055 – 334 5006776 – 334 5006776.Le loro foto sulla pagina Facebook di Ami Odv Adozioni

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