Gubbio, il 24 aprile, in una delle piazze della protesta per l’ambiente in Umbria, la struggente testimonianza della mamma Sara Tomarelli, la competenza del biologo Carlo Minciotti, la preparazione e il coinvolgimento di chi ha dato il suo contributo a una battaglia che va oltre il Css, ma riguarda il presente e ipoteca il futuro, riecheggiano dal parcheggio della scuola di Semonte.
Oltre 400 persone, tutte distanziate e nel rispetto delle norme anti Covid, uno spiegamento di polizia e carabinieri, testimoniano la presa di coscienza di un problema, anzi del problema salute-ambiente.
Ebbene sì, in un pianeta che sta morendo, trascinando con se l’uomo, artefice principale della sua fine, qualcuno inizia a «pensare» liberamente.
In Italia ne abbiamo parecchi di esempi: Ilva, Terra dei Fuochi, eccetera.
In Umbria è più complicato sembra che i dati dell’agenzia regionale a ciò preposta non siano in linea con l’effettiva percezione della cittadinanza.
Ci vuole la voce rotta e commossa di una giovane mamma a scuotere gli animi e farci riflettere se quello che ci viene proponiamo sia la vera verità.
Lascia veramente l’amaro in bocca il dato dell’inquinamento ambientale nella conca eugubina, dove, nonostante la presenza di due impianti insalubri di prima classe e alcune lavorazioni agricole, come ad esempio la canapa, o l’uso di diserbanti e fitofarmaci, vede quali unici responsabili i caminetti domestici.
Allora ci si chiede se la magistratura debba indagare, perché la salute pubblica ė il bene più prezioso.
Perché sicuramente è strano che per far passare la combustione del Css Combustibile si debba ora ammettere che pet coke è pericoloso e che contenga sostanze cancerogene.
Qualcuno dovrà pagare per gli errori e per le morti, se accertati, oppure rientra tutto nella normalità ormai globalizzata che declina l’economia prima della salute?
Siamo veramente in troppi in questo pianeta da farci passare sopra le morti da pandemia o da mancata riconversione industriale? Che ne pensate?
Ernesta Cambiotti
LA MOBILITAZIONE REGIONALE
Quattro città in difesa dell’ambiente del 23 aprile 2021