SICUREZZA

Incendi estivi
sotto controllo

Quest’anno il fenomeno degli incendi estivi è stato particolarmente grave in molte località italiane. Hanno fatto scalpore gli incendi che in Campania hanno aggredito le pendici del Vesuvio, che nella Sicilia Orientale hanno incenerito molti ettari di bosco tra Messina e Catania, e nel Lazio i gravi e ripetuti attacchi dei piromani alla Pineta, riserva naturale, di Castel Fusano.

Il punto sulla situazione degli incendi boschivi in Umbria è stato fatto nel corso di una conferenza stampa a Perugia dal generale Guido Conti responsabile del Comando Regione Carabinieri Forestale Umbria, in quanto il Decreto Legislativo n.177 del 2016, ha attribuito dal primo gennaio 2017 all’Arma dei carabinieri le attività di prevenzione e repressione delle violazioni compiute in materia di incendi e di perimetrazione delle aree percorse dal fuoco.

Dall’inizio del 2017 nella Regione si sono verificati 52 incendi che hanno interessato un’estensione di terreno di 252 ettari. Sono stati denunciati 12 piromani e un altro risulta essere sotto indagine. «Percentualmente – ha sottolineato il comandante Conti –, con una media altissima del 25% visto che uno su quattro viene individuato, siamo tra le prime regioni in Italia. C’è stato detto di dedicarci alle indagini e i risultati si stanno vedendo». Nello specifico sono state deferite all’autorità giudiziaria per incendio boschivo colposo sei persone, per incendio non boschivo colposo cinque, per incendio boschivo doloso una. In questo ultimo caso le indagini molto delicate sono tuttora in corso. L’età media è di 60 anni.

Dall’inizio dell’anno, secondo i dati ancora provvisori forniti dai carabinieri forestali dell’Umbria, si contano almeno 28 incendi boschivi e 24 non boschivi, con la superficie totale stimata percorsa dal fuoco suddivisa in boscata (174 ettari) e non boscata (78 ettari). Le fiamme hanno colpito maggiormente la provincia di Perugia, nelle zone del Lago Trasimeno, di Città della Pieve, dell’eugubino e del trevano. Sulle cause di quelli colposi i carabinieri puntano il dito perlopiù a pratiche agricole che sfuggono al controllo dell’operatore, come ad esempio la bruciatura di residui vegetali e potature o lavori di campagna.

 

Nella foto dei Vigili del Fuoco l’incendio sul Monte Pollino

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