GUBBIO

Le cucce delle discordia,
l’epilogo

 

Ora siamo arrivati all’epilogo della vicenda delle cucce donate al Canile Rifugio di Ferratelle. Il Sindaco ha risposto pubblicamente a chi, giustamente, chiedeva lumi sulle dieci cucce di legno donate al Canile, in seguito a una raccolta fondi lanciata da Francesca Paxia & C. Giustamente chi è sensibile alle sorti degli animali e aveva contribuito a comprarle faceva pressione per il loro utilizzo.

Il sindaco nella nota, non si limita ad accettare la donazione, ma fa un excursus sull’attività svolta da un anno a questa parte, da quando cioè, si è dovuto occupare del canile con un po’ più di attenzione. A dire il vero non è che prima, insieme all’assessore competente, fossero completamente ignari delle problematiche della struttura e degli ospiti, ma l’argomento era ostico, non fosse altro che in questa vicenda sono interessati anche gli altri cinque sindaci che afferiscono a Ferratelle. Uno di questi proponeva, addirittura, di darne la gestione ai cacciatori, in spregio della Legge 281/91.

Di questo parliamo, e ben venga la Paxia di turno che getta un po’ di benzina sul fuoco. Peccato che sui social si esagera e si fa apparire un canile con problemi, come un canile lager, che si fanno apparire cucce da interno, in una stanza coibentata dove in effetti manca solo la porta basculante, come mezzi di tortura per cani tenuti al freddo e alle intemperie.

Peccato, altresì, che nei box si possano mettere solo cucce su misura e che ne sono state ordinate cinquanta, il cui costo sarà sostenuto da Animal Mind Italia, con fondi propri, dalla Comunità Montana e dalla Famiglia dei Santantoniari, con i residui della lotteria.

Ritengo che queste belle cucce da esterno, donate, in qualche modo vengano utilizzate, perché così è giusto. Sabato, intanto saranno montate.

Al nostro primo cittadino non è parso vero che delle associazioni, non tutte quelle che cita nella nota di risposta (forse anche per ovvi motivi, con le amministrative all’orizzonte), gli levassero le castagne dal fuoco, migliorando l’immagine del canile e la vita degli ospiti attraverso un lavoro competente e totalmente volontario e gratuito.

Così come i meravigliosi santantoniari che con la lotteria hanno raccolto fondi per delle migliorie.

Qualche sassolino dalle scarpe ogni tanto bisogna toglierselo, anche perché è giusto che la gente conosca la verità, quella vera e vissuta, non quella virtuale e un po’ «manipolata» sui social.

Tra un po’ la campagna elettorale inizia per tutti e gli animali dovrebbero restarne fuori, finché possibile.

Ernesta Cambiotti
Responsabile Dipartimento Tutela Animali

Fratelli d’Italia della Regione Umbria

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