GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2023

La meraviglia barocca
di Palazzo Spada

Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, è uno dei palazzi rinascimentali più belli di Roma, Aperto al pubblico nell’ambito delle Giornate Fai d’Autunno.

 

Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 sono tornate le Giornate Fai d’Autunno, l’amato e ormai atteso evento di piazza che il Fondo per l’Ambiente Italiano Ets dedica, da dodici anni, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Palazzo Spada a Roma, particolareDurante il fine settimana, animato e promosso dai Gruppi Fai Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione, sono state proposte speciali visite a contributo in centinaia di luoghi straordinari in tutta Italia, selezionati perché solitamente inaccessibili oppure perché curiosi, originali o poco valorizzati e conosciuti.

Sono stati 340mila i cittadini che hanno riempito le piazze d’Italia scegliendo di visitare i 700 luoghi eccezionalmente aperti in oltre 350 città. Le Giornate Fai d’Autunno di quest’anno superano quelle del 2019 con il maggior numero di visitatori di sempre.

I luoghi più visitati del Fai d’Autunno

Fra i 700 luoghi aperti quello più visitato è stato il Real Albergo dei Poveri a Napoli.

A pari merito, al secondo posto, il Palazzo del Governo di Bari insieme a Palazzo Pallavicino a Parma.

Il terzo posto della classifica si trova in Abruzzo a Chieti: Palazzo dei D’Avalos a Scerni e arte fiorita di Gaetano Paloscia.

In quarta e quinta posizione due luoghi di Milano: la sede della Banca d’Italia e Palazzo Diotti, sede della Prefettura.

A Roma, Palazzo Spada, uno dei palazzi rinascimentali più belli di Roma, celebre per la ‘falsa prospettiva del Borromini’, sede del Consiglio di Stato, è stato eccezionalmente aperto al pubblico, e definita dal Fai come una ‘meraviglia barocca’.

Le bellezze di Palazzo Spada

Palazzo Spada a Roma, particolareNella Roma del ‘500 il cardinale Girolamo Capodiferro fece edificare il suo palazzo, noto come palazzo Spada dal nome del suo ultimo proprietario. Il suo orientamento si inserisce nell’ impianto urbanistico di Via Giulia, la «via recta» ideata da Bramante per volere di Giulio II, che per tutto il XVI secolo fu un luogo malfamato, con edilizia di basso ordine, osterie, case di prostituzione: il palazzo Capodiferro si apre così sulla omonima piazza e verso Via Giulia affacciano i giardini.

Tra il 1548 e i 1550 il Cardinale Capodiferro ordina la costruzione del nucleo centrale del palazzo, con decorazioni scultoree e pittoriche nella facciata, nel cortile e nelle stanze del piano nobile. L’architetto fu Bartolomeo Baronino e Giulio Mazzoni creò i sontuosi stucchi sia degli interni che degli esterni.

Nel 1632 il palazzo viene acquistato dal Cardinale Bernardino Spada che incaricò Francesco Borromini di modificarlo secondo i nuovi gusti dell’epoca con aggiunte architettoniche e nuovi interventi decorativi.

La pianta dell’edificio cinquecentesco si presentava quadrata con 3 lati liberi e il quarto sul lato sinistro, contiguo ad altri edifici minori.

La Colonnata del Borromini

Palazzo Spada a Roma. La Colonnata del Borromini, capolavoro della falsa prospettiva.Sul cortile si affaccia il capolavoro della falsa prospettiva che Borromini creò aiutato dal matematico Padre Giovanni Maria da Bitonto: una sequenza di colonne di altezza decrescente e il pavimento che si alza generano l’illusione ottica di una galleria lunga 37 metri, mentre è di 8, in fondo alla quale è posta una scultura alta solo 60 centimetri che sembra a grandezza naturale.

Raffinato monito morale a chi troppo si fida delle apparenze del mondo, la Colonnata trae in inganno lo spettatore per le sue dimensioni in realtà molto diverse da come sono percepite dall’occhio, essendo l’abile prodotto di calcoli matematici e prospettici.

Dopo la eccezionale salita fino al piano nobile, si arriva al Salone di Pompeo, che prende il nome dalla statua che custodisce, ritenuta l’effigie di Pompeo, donata da Giulio III a Girolamo Capodiferro intorno al 1552, dopo essere stata ritrovata in via dei Leutari, presso la Cancelleria.

La statua ai piedi della quale morì Cesare

La statua di Pompeo a Palazzo SpadaL’opinione che raffigurasse Pompeo derivava proprio dal luogo del rinvenimento, dove in antichità erano ubicate le abitazioni del condottiero romano. Se la leggenda fosse vera, si tratterebbe della statua ai piedi della quale cadde Cesare nel 44 a.c., ucciso dai congiurati.

È una sala particolarmente grandiosa dal gusto fastoso, ovunque si notano figure che vanno salendo e scendendo per i gradini, in abiti vari e strani. Nel repertorio delle immagini appaiono dame e paggi che si affacciano alla balaustrata di un’alta loggia, un giovane che spia col cannocchiale, musici, un armigero, un moro, una gabbia con pappagallo, un pavone, un cane.

Sulle pareti brevi e su quella lunga a destra entrando, sono dipinti sei medaglioni con figure femminili raffiguranti la Virtù e la Prudenza, nella parete verso il giardino; la Fede e l’Umiltà, nella parete verso il cortile; la Verità e la Dignità, nella parete di destra.

La Sala delle Quattro Stagioni

Palazzo Spada, particolare di uno dei soffittiLa stanza attualmente ospita l’Adunanza generale del Consiglio di Stato e le sedute del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa.

Il passaggio attraverso la Cappella, con dipinti ad affresco e ad olio su muro, ci introduce nella Sala delle Quattro Stagioni con lo stile michelangiolesco di Giulio Mazzoni nelle pitture e nei nudi degli efebi. La Sala di Achille, di Callisto, di Amore e Psiche, dei Fasti Romulei ci portano alla Galleria degli Stucchi, gioiello della decorazione manierista.

Stupefacente colpo d’occhio si ha entrando nella Galleria della Meridiana, con la meridiana catottrica: la decorazione, eseguita nel 1644 da Giovan Battista Magni su progetto del matematico francese Padre Emmanuel Maignan, contempla busti di personaggi della famiglia Spada, nonché quello di papa Urbano VIII di Gian Lorenzo Bernini.

Maria Facendola

 

 

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