IL BLOCCO DELLE AUTO DIESEL

Ferme anche le Euro 6
ma l’inquinamento aumenta

 

Va in scena l’ennesima beffa Capitale: nonostante in città da due giorni siano ferme quasi 700mila auto diesel, addirittura quelle appena immatricolate, Euro 6, il limite delle polveri sottili continua ad essere sforato, invece di diminuire. E nei corridoi del Campidoglio ormai lo ammettono: «Questi blocchi non servono a molto, ma siamo obbligati per legge». In realtà dal Cnr specificano che qualche margine discrezionale per i sindaci ci sarebbe, soprattutto sulla categoria delle auto da fermare.

In effetti gli ultimi rilevamenti resi pubblici dall’Arpa Lazio, che fanno riferimento alla giornata di martedì 14 gennaio, a Roma in 9 centraline su 13 i valori di Pm10 nell’aria avevano superato i livelli di legge. Addirittura superiore al precedente report della giornata di lunedì, quando il maxi-divieto firmato dalla sindaca Virginia Raggi non era stato ancora applicato.

Quindi il blocco di tutte le auto diesel e di quelle a benzina fino a Euro 2, scattato martedì mattina, si è rivelato assolutamente inutile per abbassare i livelli d’inquinamento, che continuano oltre il tetto imposto dall’Ue.

Gli sforamenti sono stati registrati dalla statale Tiburtina all’Eur. In Campidoglio pare si vogliano ancora prolungare i divieti, fino a domenica 19, quando è in programma già da tempo la giornata ecologica.

Fa sorridere che il grosso dei bus di Roma – oltre il 60% – è alimentato a diesel e lo stesso discorso vale per le auto dei vigili urbani, gli stessi che stanno elevando le multe a chi non rispetta l’ordinanza, per intenderci.

Proteste e polemiche anche dall’Aniasa, l’associazione di Confindustria che rappresenta il settore dei servizi di mobilità: «Lo stop di tre giorni alla circolazione sulle strade di Roma di tutti i veicoli diesel è l’ennesimo, miope atto con cui un’amministrazione locale decide di danneggiare automobilisti e aziende che scelgono di usare veicoli Euro 6, di ultima generazione con emissioni prossime allo zero. Un atto di pura ideologia, privo di sostegno scientifico».

Senza dimenticare i commercianti romani: «Lo stop di questi giorni blocca la Capitale e i consumi e si traduce in un danno economico per le piccole e medie imprese romane. Altro che polveri sottili, la Raggi ha bruciato milioni di euro», attacca Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti.

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