L’ORDINANZA ANTI-ALCOL

Andiamo a bere
sotto casa della Raggi

Venerdì notte la Polizia municipale di Roma Capitale ha percorso le principali strade della movida romana per verificare l’osservanza dell’ordinanza anti-alcol nel suo primo giorno di entrata in vigore. Il provvedimento che durerà fino al 31 ottobre proibisce la vendita, la somministrazione e il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche in strada da mezzanotte alle 7 del mattino. Il divieto scatta alle 22 se i contenitori sono di vetro (per entrambe le violazioni la sanzione è di 150 euro).

In relazione ai commercianti, lo stop dalla mezzanotte riguarda «chiunque risulti, a vario titolo e in forme diverse, autorizzato alla vendita al dettaglio, per asporto, nonché attraverso distributori automatici e presso attività di somministrazione di alimenti e bevande». Dalle 22 agli esercizi commerciali è vietata la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, anche nelle aree esterne attrezzate di pertinenza del locale, o attraverso distributori automatici e in circoli privati (per queste due violazioni la sanzione è di 280 euro).

Tutti gli esercenti saranno, inoltre, obbligati a esporre all’interno e all’uscita del locale, in modo visibile e leggibile, un avviso tradotto in quattro lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco) con una schema in cui vengono indicate tutte le misure stabilite dall’ordinanza.

In difficoltà con i pochi mezzi a disposizione per controllare adeguatamente le zone calde della movida pare che i vigili urbani si siano concentrati proprio nel sanzionare gli esercenti per la mancata esposizione dei suddetti cartelli, evitando di affrontare la moltitudine dei ragazzi.

L’aspetto più «curioso» del provvedimento, più esteso rispetto agli anni scorsi, è che riguarda 14 municipi su 15. Ad essere dispensato è soltanto il XIV, proprio quello in cui abita la prima cittadina. L’inspiegabile esclusione non ha mancato di suscitare la prevedibile ironia dei social network . Si paventano anche sit in nel quartiere di Ottavia con la parola d’ordine: andiamo a bere sotto casa della Raggi!

Vincenzo Fratta

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