ROMA AFFOGA NEI RIFIUTI

La Regione Lazio si tutela
allertando le Asl

 

«La Regione Lazio ha allertato le Asl in relazione ai possibili effetti sulla salute pubblica collegata al protrarsi della mancata raccolta dei rifiuti a Roma». Inizia così lo scaricabarile innescato dalla Regione e rivolto all’ormai arcinota questione dei rifiuti di Roma Capitale. Una sorta di avviso in autotutela per l’ente sovracomunale che prova a delegare le competenze alle Asl territoriali.

Intanto le strade sono strozzate in imbuti maleodoranti che avvizziscono tra buste di plastica, rifiuti organici e scarti domestici di ogni tipo. I cittadini palesano sconcerto e incredulità al passaggio, evitando i punti cruciali ove sono stipati i cassonetti, appena visibili sotto i cumuli di immondizia, a causa degli olezzi terrificanti che emanano.

L’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha così invitato le Asl a verificare la corretta rimozione dei rifiuti, in particolar modo nelle vicinanze di ospedali, nidi e scuole materne e spazi pubblici che sono adibiti ad attività socio collettiva come ad esempio i mercati rionali.

Mossa più politica e mediatica che operativa, e questo lo hanno capito anche le associazioni di categoria incaricate della raccolta, che sopravvivono tra carenza di personale, malattie e mezzi non all’altezza della prima città d’Italia.

Ormai il protrarsi della mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani a Roma guadagna da mesi la ribalta delle cronache nazionali. Peraltro le ondate di calore che hanno raggiunto il bollino rosso in questi giorni non fanno altro che peggiorare una situazione di disagio con assoluta mancanza di sicurezza e di condizioni igienico sanitarie delle vie capitoline.

Sono stati allertati tutti i direttori dei servizi di igiene e sanità pubblica delle Asl. Ma anche i cittadini sono chiamati a recitare un ruolo attivo nel problema: sono invitati a segnalare i fenomeni di combustione e autocombustione dei rifiuti per evitare pesanti conseguenze alla salute pubblica.

Negli ultimi giorni alcuni dei roghi prontamente segnalati da privati hanno infatti mandato in fumo cassonetti provocando alte colonne di fumo nero, denso e inquinante. Un allarme emergenza che dai piani alti del Comune di Roma sembra non venire recepito con la giusta attenzione. E il monitoraggio dei potenziali siti di sverso dell’organico non fa altro che peggiorare una situazione di tensione che rischia di sfociare in una guerra mediatica e politica di tutti contro tutti.

 

I cumuli di rifiuti non raccolti sono ormai una costante nella maggior parte delle strade romane. Nella foto di copertina: via Stresa nel Municipio 13.
Più inquietante la foto sopra che mostra una colonia di vermi sviluppatasi sotto l’immondizia.  

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