LA «SCOMPARSA» DI SAMAN ABBAS

Ha scelto la libertà,
ha incontrato la morte

Saman Abbas. Ha scelto la libertà, ha incontrato la morte

 

Ci sono ancora eredità oscure e dure a morire, in alcune culture. Una di queste riguarda i diritti delle donne che si devono sottomettere e annullare.

Saman Abbas. Ha scelto la libertà, ha incontrato la morteAnni di lotte hanno portato a una specie di parità tra i sessi, ma parliamo delle culture occidentali. Qui i casi di violenza anche con esiti fatali, seppure siano sempre troppi, sono principalmente legati a gelosie in aggiunta o meno a problemi soggettivi psichici o economici.

Il caso di Saman Abbas, la diciottenne ragazza reggiana scomparsa da oltre un mese nelle campagne di Novellara, va oltre il possibile «femminicidio» e genera scalpore e imbarazzo.

Saman Abbas ha origini pakistane e il suo rifiuto alle nozze combinate ha gettato vergogna sulla famiglia, decretando la sua uccisione.

I magistrati di Reggio Emilia stanno indagando, ma le sue spoglie, nonostante l’utilizzo di tecnologie avanzate, non sono state ancora ritrovate.

Spunta anche un video con le immagini raccapriccianti della presunta preparazione della fossa in cui seppellire il cadavere della povera ragazza.

Il finale di questo «film horror» sembra già scritto e allora viene da pensare che chi arriva nel nostro Paese, non può importare nessuna cultura violenta, sessista e discriminatoria.

Anche a costo di sembrare razzisti. Perché i diritti delle donne vanno oltre le etnie, oltre le razze, oltre la provenienza e oltre le religioni.

Per coloro che considerano la donna «oggetto», da dominare, usare, maltrattare e uccidere, non c’è posto nel mondo civile che siano Italiani o non lo siano, poco importa.

Ernesta Cambiotti

 

 

 

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