NON SOLTANTO GIORGIA

La vittorie speciali
di Lavinia e Isabella

Lavinia Mennuni, nel collegio senatoriale del Centro Storico batte Emma Bonino e Carlo Calenda

 

Dopo la netta affermazione nelle elezioni politiche del 25 settembre, la coalizione di Centrodestra si appresta a governare l’Italia con Giorgia Meloni prima donna premier del nostro Paese. Al suo fianco altre donne espressione della classe dirigente di Fdi si sono imposte nei duelli nei collegi uninominali del Senato. Significative le vittorie di Lavinia Mennuni a Roma e di Isabella Rauti a Sesto San Giovanni.

La neosenatrice Lavinia MennuniLavinia Mennuni nel collegio uninominale di Roma Centro si era trovata di fronte due big della politica nazionale, la bandiera di riferimento di +Europa Emma Bonino appoggiata dalla coalizione guidata dal Pd e Carlo Calenda, leader di Azione. Il collegio era quello a più alta concentrazione di radical chic, che Letta considerava blindato e che aveva appositamente riservato alla storica esponente radicale.

Nelle elezioni comunali del 2021 Calenda aveva fatto il pieno di consensi in molti dei quartieri del Centro ponendo le basi per il suo salto nella politica nazionale.

Lavinia Mennuni, 46 anni, avvocato, capace e battagliera consigliera comunale di Roma Capitale, ha accettato la sfida con i più qualificati avversari e si è imposta con il 36,30% dei voti.

Emma Bonino, che aveva provato a «scimmiottare» Giorgia Meloni con lo slogan «Io sono Emma» e che così come Calenda aveva rifiutato ogni dibattito con Mennuni, si è fermata al 33,21%. Il leader di Azione non è andato oltre il 14,7%.

Rauti straccia Fiano

Isabella Rauti stravince nel collegio senatoriale di Sesto San GiovanniUn altro importante duello è quello che si è svolto, sempre al Senato, in Lombardia nel collegio di Sesto San Giovanni. La cittadina industriale denominata la «Stalingrado d’Italia» era stata per ‘70 anni feudo della sinistra che, sconfitta per la prima volta nelle precedenti politiche, era ora certa della rivincita.

Aveva pertanto schierato un «pezzo da novanta» il 59enne Emanuele Fiano. Più volte deputato, membro della Segreteria del Pd di Zingaretti, promotore di iniziative di legge contro un presunto «pericolo fascista», sempre in prima fila nelle scaramucce più accese nell’aula di Montecitorio.

Per una fatalità elettorale Fiano si è trovato di fronte la giornalista e scrittrice Isabella Rauti, senatrice uscente attiva e preparata. Ma oltre a ciò Isabella è figlia dell’ex segretario del Movimento Sociale Italiano Pino Rauti nonché ex moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Vista l’«allergia psicosomatica» di cui soffre Fiano non poteva esserci candidata migliore per dare il meglio di sé nella competizione elettorale. Ma non gli è bastato.

Isabella Rauti lo ha costretto ad un bagno di umiltà risultando eletta con il 45,29% contro il 30,93% dell’esponente del Partito Democratico.

I successi di Mieli e Santanchè

L’onda lunga del partito di Giorgia Meloni è stata indubbiamente caratterizzata da una presenza femminile forte che si è fatta valere nei collegi uninominali del Senato.

Degni di nota sono l’elezione di Ester Mieli al Collegio 4 del Lazio e di Daniela Santanchè nel collegio di Cremona.

Ester Mirti con il 37,49 contro il 30,94 ha battuto la «sgradevole» e discussa Monica Cirinnà (quella del «Dio, Patria, Famiglia che vita di merda» e delle banconote ritrovate in giardino) in un collegio comprendente il Comune di Fiumicino dove l’esponente Pd giocava in casa con il marito sindaco.

Con poco meno del doppio dei voti (52,17% contro 27,37) Daniela Santanchè ha sconfitto Carlo Cottarelli, l’economista «capisco tutto io». Nonostante corresse nella sua città il previdente candidato del Pd si era già assicurato un seggio «paracadute» nel proporzionale.

Vincenzo Fratta

 

DOPO LA VITTORIA DEL CD

L’Italia attende la prima donna premier del 26 settembre 2020

 

 

 

Lascia un commento