L’INCHIESTA DI BIBBIANO

Gli affidamenti illeciti
dei «demoni» progressisti

 

Bibbiano, paese di diecimila anime alle porte di Reggio Emilia: in questi giorni di caldo torrido, è più che mai disorientato, intontito, frastornato. Nessuno, fino a qualche giorno fa, avrebbe sospettato di vedere il nome della propria cittadina balzare all’onore delle cronache, per uno scandalo dai contorni grotteschi: un giro vorticoso di affidi ed adozioni di bambini, che venivano tolti senza motivo ai genitori, dagli assistenti sociali del comune reggiano.

Bastava un minimo sospetto, a volte nemmeno lontanamente fondato, di maltrattamenti in famiglia. Senza scrupoli si inventavano addirittura situazioni con violenze sessuali. Insomma tutto era legittimo per il vero fine, quello di avere dei bambini da affidare e su cui lucrare profumatamente.

Misure cautelari e perquisizioni nei confronti delle varie figure coinvolte a titolo diverso nel meccanismo degli allontanamenti dalle famiglie dei bimbi e delle successive adozioni. Coinvolti medici, assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti. Anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, appena rieletto nelle file del Pd, è agli arresti domiciliari. Verrà sentito nei prossimi giorni dall’Autorità Giudiziaria assieme a Fausto Nicolini, direttore dell’Ausl di Reggio Emilia anch’esso indagato.

Le indagini hanno scoperchiato un vaso di Pandora, una realtà a dir poco raccapricciante: bambini tolti alle famiglie originarie ed affidati ad amici e conoscenti, ovviamente dietro un «giusto» compenso.

Ogni metodo era valido e partendo da falsi certificati si arrivava perfino al controllo mentale dei piccoli, attraverso una sorta di rieducazione per mezzo della manipolazione della realtà fattuale, insomma una persuasione coercitiva fatta attraverso il controllo del pensiero, un vero e proprio plagio psicologico attuato attraverso l’impersonificazione di personaggi terrificanti travestiti in rappresentazione dei genitori.

Ai bimbi venivano riservate addirittura vere e proprie torture, attraverso l’applicazione di elettrodi che rilasciavano scosse elettriche al fine di alterare i ricordi e lo stato d’animo soprattutto a ridosso dei colloqui giudiziari.

Gli assistenti sociali coinvolti, per far troncare ogni preesistente rapporto, omettevano di consegnare ai bimbi lettere e regali delle famiglie d’origine ora ritrovati dai Carabinieri gettati in un magazzino.

Ma al peggio, come si dice, sembra non esserci mai fine: alcuni dei minori strappati alle legittime famiglie con le tecniche appena descritte, sarebbero stati addirittura vittime di stupri da parte di membri delle famiglie affidatarie. Tra l’altro un affidatario sarebbe titolare di un sexy shop.

Come pubblicato da ReggioSera, assieme a Federica Anghinolfi, responsabile dei servizi sociali e ad Andrea Carletti, sono stati posti agli arresti domiciliari Francesco Monopoli, 34enne di Correggio, assistente sociale dell’Unione Val d’Enza; Nadia Bolognini, 49 anni, psicoterapeuta della onlus piemontese Hansel e Gretel; Claudio Foti, 68 anni, psicoterapeuta, anch’egli della onlus Hansel e Gretel, marito di Nadia Bolognini e Marietta Veltri, 63 anni, di Quattro Castella, coordinatrice dei servizi sociali dell’Unione.

Divieto di svolgere per sei mesi la propria professione invece nei confronti di Annalisa Scalabrini, 27enne di Casalgrande; Imelda Bonaretti, 42enne di Sant’Ilario, psicoterapeuta dell’Ausl di Montecchio distaccata ai servizi sociali; Nadia Campani, 46enne di Quattro Castella responsabile dell’Ufficio Piani dell’Unione; Barbara Canei, 43enne di Reggio Emilia istruttore direttivo amministrativo dei Servizi sociali dell’Unione; Sara Gibertini, 38enne di Bibbiano; Cinzia Magnarelli, 32enne di San Polo; Maria Vittoria Masdea, 32enne di Parma educatrice; Matteo Mossini, 43 anni di Parma, psicologo dell’Ausl di Montecchio distaccato ai servizi sociali e Sarah Testa 32enne di Torino psicoterapeuta della «Hansel e Gretel».

Risultano poi indagati anche l’avvocato Marco Scarpati, il dirigente della comunicazione della Ausl Federica Gazzotti e quello della struttura organizzativa Attilio Mattioli oltre ad alcuni psicologhe ed educatrici.

Al centro di tutto un giro di soldi che secondo gli inquirenti sarebbe stato di svariate centinaia di migliaia di euro. La bussola che è stata persa è l’etica. Questi personaggi senza scrupoli sembra non si fermino di fronte a nulla. La coscienza, la valutazione morale del proprio comportamento, sembra atto d’altri tempi. Forse solo una pena esemplarmente dura potrà far riflettere questi figuri loschi e sudici e forse li risveglierà dal loro sordido torpore delle menti.

Lino Rialti

 

Nella foto di copertina la sede del Comune di Bibiano, il sindaco Pd Andrea Carletti e il logo dell’onlus piemontese «Hansel e Gretel» al centro dell’inchiesta «Angeli e Demoni». In alto: il procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini.

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