IL NUOVO GOVERNO

Giuramento al Quirinale
e poi subito a palazzo Ghigi

 

Il neo presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha giurato venerdì nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo il giuramento del presidente del Consiglio, anche i diciotto ministri, tredici uomini e cinque donne, si sono presentati davanti al Capo dello Stato per pronunciare la formula di rito: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione».

Dal termine della cerimonia, il governo è nella pienezza dei suoi poteri.

Quando è stato il suo turno, anche Paolo Savona, dopo il giuramento ha stretto la mano a Mattarella che gli ha augurato «buon lavoro». Il neo ministro degli Affari Europei ha risposto con un cordiale «grazie Presidente».

Nella sala del Galeoni a palazzo Ghigi si è svolto poi il passaggio formale di consegne con l’ex premier Paolo Gentiloni, con la cosidetta «cerimonia della campanella», che decreta il passaggio del testimone tra il presidente del consiglio uscente e il nuovo. Gentiloni e Giuseppe Conte si sono ritirati nelle stanze del governo, come prevede il cerimoniale del passaggio di consegne, per un breve colloquio.

Ad assistere alla Cerimonia della Campanella anche i due vice presidenti del Consiglio e ministri, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Per la foto di rito con la stratta di mano e il passaggio della campanella si è inserita a «sorpresa» anche la sottosegretaria Maria Elena Boschi, che è stata bilanciata per «par condicio» dal nuovo sottosegretario a Palazzo Chigi, Giancarlo Giorgetti.

Pino Lancia

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