Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dopo aver formalmente consultato i Presidenti dei due rami del Parlamento. Il Consiglio dei ministri, di conseguenza, ha approvato il decreto di indizione della data delle elezioni il 4 marzo.
La prima seduta della nuova Legislatura è in calendario per il 23 marzo. Nello stesso giorno delle elezioni politiche si voterà probabilmente anche per la Regione Lazio. Il governatore uscente Nicola Zingaretti confermerà la data non appena il Consiglio regionale avrà approvato il bilancio consuntivo.
Sullo scenario nazionale sarà una partita a tre tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia da una parte, (con il candidato premier da definire), dall’altra il Pd guidato da Matteo Renzi più eventuali alleati dell’ultima ora. Il M5S correrà da solo sapendo già di non poter raggiungere una percentuale sufficiente a formare un governo, a meno che, nel caso in cui superi le due coalizioni di centrodestra e centrosinistra, qualcuno non decida di appoggiarlo. Resta alta, in considerazione di come è stata pensata strutturata la nuova legge elettorale, la possibilità che nessuna delle tre forze ottenga i consensi necessari per governare. In questo caso sono possibili sia ipotesi di forzose larghe intese sia il ritorno alle urne, poco amato in Italia ma normale in altri paesi come abbiamo visto, ad esempio, per la Spagna.
Per la carica di governatore del Lazio Zingaretti dovrebbe puntare alla riconferma. La candidata dei Cinquestelle sarà Roberta Lombardi. Il centrodestra non ha ancora ufficializzato alcuna candidatura. Tuttavia in campo c’è già il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, per ora con la sua lista civica. Molti elettori del centrodestra e quadri intermedi di Lega, Fi e Fdi si auspicano che si chiuda sul suo nome, considerato il più indicato a vincere la sfida del Lazio.