USA - TEXAS

Quel prigioniero a piedi
dietro agli agenti a cavallo

 

Per la foto del giovane americano, reo confesso dell’omicidio di Mario Cerciello Rega, ammanettato e bendato nella caserma dei Carabinieri, i media americani avevano gridato allo scandalo. Ecco quello che succede a casa loro.

Sabato 3 agosto a Galveston in Texas, gli agenti di polizia P. Brosch and A. Smith hanno arrestato per presunta violazione di domicilio un nero di 43 anni, Donald Neely. Dopo averlo ammanettato e aver assicurato una corda alle manette, i due agenti sono risaliti sui loro cavalli e hanno attraversato un intero quartiere della città a passo d’uomo fino a una vicina stazione della polizia con Neely che li seguiva, legato, a piedi.

A distanza di due giorni dal fatto, il Dipartimento di polizia di Galveston ha diffuso un comunicato sull’episodio in cui si scusa con Neely per l’«imbarazzo superfluo» cui è stato sottoposto dagli agenti. Vernon Hale, il capo del dipartimento, ha poi spiegato che i due poliziotti non avevano alcun ‘intento malvagio’ e che si sono comportati così solo perché in quel momento non c’era un’auto a disposizione.

A proposito dell’uso delle manette e della corda per trattenere l’arrestato, Hale ha inoltre detto: «Sebbene sia una tecnica presente nei manuali, la migliore possibile in alcuni scenari, credo che in questo caso i nostri agenti abbiano dimostrato scarsa capacità di giudizio: avrebbero potuto aspettare l’arrivo di un’unità di trasporto nel luogo in cui è avvenuto l’arresto».

Siccome gli agenti sono bianchi e l’arrestato è nero, la scena non può che riportare alla mente il passato schiavista dell’America. Un cittadino ha catturato alcune immagini dell’arresto e le ha diffuse sui social, dove sono diventate rapidamente virali, riaprendo un dibattito sul delicato rapporto tra forze dell’ordine e minoranze etniche negli Stati Uniti.

Pino Lancia

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