GRAN BRETAGNA

Per Meghan, il principe Harry
rinuncia alla caccia

 

Anche i reali d’Inghilterra hanno un cuore. Per amore della bella Meghan il principe Harry per il secondo anno consecutivo non si presenterà per la tradizionale battuta di caccia di Santo Stefano della famiglia reale britannica. Insomma la pulsione per la vita ha vinto, stavolta, sulla pulsione per la morte.

Sigmund Freud, padre della moderna psicoanalisi, nel trattato datato 1920 Al di là del Principio del Piacere, ci racconta del dissidio cosmico e lo mette in capo ad Eros (il piacere) ed a Thanatos (la morte). Insomma Meghan ha vinto sulla doppietta e questo addirittura per il secondo anno consecutivo. Che sia una vittoria definitiva?

Harry non era mai mancato in 20 anni all’happening venatorio. Lo scorso anno però la prima defezione. La decisione è stata presa per non ferire i nobili, è proprio il caso di dirlo, sentimenti della consorte, la duchessa del Sussex Meghan Markle. Meghan è una fiera animalista, dichiaratamente contro la caccia. La bellissima consorte di Harry da sempre è paladina della causa animalista ed infatti sceglie di non indossare pellicce. Sembra cucito addosso a lei, anche se non è stato coniato proprio per lei, il termine flexitariana. Vegana dal lunedì al venerdì, nel week-end si concede a volte una frittata di uova prodotte da galline «felici» e poco altro. Comunque il rispetto per gli animali per lei è un vero must.

Quindi Harry anche quest’anno sarà assente dalla tenuta reale di Sandringham, nel Norfolk. Saranno presenti invece il fratello William, il padre, principe del Galles Carlo, e il piccolo George in veste di spettatore. Una barbara tradizione, quella della caccia, che è però dura a morire anche in Gran Bretagna. I sudditi di Sua maestà la Regina Elisabetta II, soprattutto quelli residenti nei grandi centri e tra i più giovani, però, vedono sempre più malamente la caccia ed i suoi truci riti.

Lo spirito animalista è in forte crescita. Oltre l’ottanta percento dei britannici si è dichiarato, in un sondaggio contro la caccia definendola tra l’altro «usanza barbara». È sicuramente anche un modo per avvicinare i sudditi ai regnanti. Insomma una bella mossa politica.

Sui media, questi giorni, circolano tristi foto di un giovanissimo Harry a Sandringham, con la doppietta in mano. Grazie a Meghan forse un gallo cedrone anche ques’anno si salverà. A quando la fine di questa inutile, dannosa e crudele mattanza anche in Italia.

Lino Rialti

Lascia un commento