MESSICO

La bufala delle mummie aliene
in Parlamento

Messico. La bufala delle mummie aliene esposte in Parlamento

 

«Non siamo soli nell’universo» con questo slogan sono state mostrate presunte mummie aliene al parlamento del Messico. Datate col carbonio 14, e risalenti, pare, a 1000 anni fa. L’esperto, che solennemente rivelava la «scoperta», assicurava che sono «non umani».

Particolare di una delle mummie aliene esposte nel Parlamento di Città del Messico. Una grossolana bufala costruita sugli stereotipi hollywoodianiL’eco del fatto, e della presentazione in un Parlamento, ha catalizzato l’interesse verso la materia, alimentando quell’attesa, quasi messianica, verso «incontri del terzo tipo».

Eppure, il noto ufologo Jaime Maussan, che ha fatto la «clamorosa rivelazione», ha già scambiato in passato, resti umani per alieni ed è stato già implicato in manipolazioni di cadaveri umani e trafugamento di reperti nella zona di Nazca in Perù.

I resti presentati in Messico

I resti presentati nel parlamento messicano, per la loro grossolanità nel corrispondere a tutti gli stereotipi hollywoodiani, hanno suscitato il disgusto persino di altri «testimoni» di avvistamenti alieni che erano presenti nel medesimo parlamento per corroborare la tesi degli «incontri ravvicinati», come il pilota americano Ryan Graves.

Addirittura, alcuni hanno ipotizzato una manovra volta a screditare scientemente tutto il movimento ufologico, che ha invece ricevuto accredito persino negli ambienti governativi americani e nella Nasa.

L’ufficio del pentagono riservato agli avvistamenti, per esempio, ha lanciato un sito pubblico di segnalazioni: https://www.aaro.mil/ e la stessa Nasa ha specificato come il fenomeno Uap (ex Ufo) deve essere pulito dalla cospirazione e riportato alla scienza.

La reazione della comunità scientifica

Un 'Centro di ricerca sugli alieni' in Nevada nei pressi della famosa Area 51La reazione della Comunità scientifica alla rivelazione fatta al Parlamento messicano è stata di enorme scetticismo, anche perché i presunti resti non sono stati condivisi per uno studio più aperto.

La stessa università che ha fatto la datazione col carbonio 14 ha specificato che esula dalla sua competenza stabilire qualsiasi origine dei reperti, e che i laboratori si limitano a dare la datazione del campione presentato.

Oltre alla Nasa, poi, anche l’istituto di astronomia dell’università autonoma del Messico ha fatto un comunicato dove si spiega come l’osservazione del cosmo alla ricerca di avvistamenti non identificati, rimane una priorità della scienza anche per capire lo sviluppo della vita. Elencando i numerosi siti di avvistamento dotati delle più precise tecnologie, ha ribadito come non ci sia stato nulla che possa far pensare ad un avvicinamento di alieni sul nostro pianeta.

L’invito è sempre quello di non cedere al sensazionalismo, cercando dati e prove.

Alcuni scienziati, sulla base delle radiografie mostrate al Parlamento, hanno evidenziato l’incongruenza di sezioni tibiali montate al contrario e la difformità articolare (voluta) che non avrebbe permesso di compiere nemmeno un passo. Addirittura, sarebbe stato identificato nel cranio del copro presentato, una nuca di un lama montata al contrario.

Intanto, il Ministro della Cultura peruviana Leslie Urteaga ha denunciato l’illegalità del trafugamento in Messico dei reperti, trasporto che Maussan ha dichiarato che rivelerà a tempo opportuno.

Il punto di vista della scienza

Sul fenomeno degli Ufo in generale è utile fare un può di chiarezza proprio dal punto di vista scientifico. Posto, che è ormai acclarato l’interesse della comunità scientifica per l’argomento, cadono le teorie complottistiche che vedrebbero coinvolti i vari governi per coprire gli incontri extraterrestri.

Teoria che, come tutte le teorie complottistiche, presupporrebbe una congiura del silenzio impossibile.

In realtà, come visto, lo stesso governo americano vuole dare una patina di serietà all’argomento.

Il tema delle civiltà intelligenti, oltre il pianeta Terra, ha avuto un’analisi statistica che ha valutato 10/30 possibilità di questo sviluppo nella nostra galassia, da moltiplicare per le galassie dell’universo.

Il «paradosso di Fermi»

Tuttavia, questa possibilità, sembrerebbe esclusa dal famoso paradosso di Fermi: «se non siamo soli, come mai nessuno si è fatto ancora vivo».

Si potrebbe spiegare ciò evidenziando l’enorme ostacolo rappresentato dallo spazio-tempo. Non solo la velocità delle attuali navicelle, ma anche la stessa velocità della luce comporterebbe una quantità di tempo incompatibile con l’istaurazione di contatti.

La velocità della luce, poi, rappresenterebbe un limite invalicabile allo sviluppo dei trasporti.

La fantasia umana, ha, però, cercato altre strade.

Si sono ad esempio fatte delle congetture rispetto all’utilizzo di strumenti che possano portare alla «curvatura spaziale» avvicinando i lembi dell’universo e riducendo le distanze, attraverso la produzione dell’antimateria.

Tali esperimenti, condotti al Cern, molto lontani da un qualsiasi risultato apprezzabile, sono comunque affascinanti anche per la carica di fantascienza che li alimenta.

La crescita della «cospirituality»

Fresh Jerry un negozio di souvenir alieni in Nevada nei pressi di Area 51Un conto comunque è utilizzare la fantasia come motore per nuove scoperte scientifiche (come il progetto del Cern, così simile all’ipervelocità di Star Trek), un altro conto, è ibridare spiritualità e pseudoscienza, che si coniuga sempre con il complottismo.

A tal proposito, per descrivere questo fenomeno sociale che fonda spiritualità, soprattutto new age, con il complottismo, è stato coniato il termine cospirituality (conspiracy e spirituaity).

Certamente a questo filone appartengono tutte quelle teorie che vedono nei glifi sul terreno a Nazca in Perù (le cosiddette linee di Nazca), la prova di contatti alieni, e non delle opere della popolazione autoctona (negli anni 300-500 a.c. circa).

Non a caso il protagonista dell’ostensione dei presunti corpi extraterrestri sosteneva di averli trovati in quei luoghi, evidentemente contava sulla fascinazione che quei luoghi esercitano sugli appassionati.

Come segnalato dallo stesso Massimo Polidoro, studioso del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (Cicap), di cui faceva parte anche Piero Angela, le credenze ufologiche stanno soppiantando le religioni tradizionali per quella patina di (pseudo) scientificità che sembra renderle più presentabili.

Gli shop intorno ad «Area 51»

L'interno di Fresh Jerry, il negozio di souvenir alieni in Nevada nei pressi di Area 51Si moltiplicano addirittura gli esperti, come Zecharia Sitchin o l’italiano Mauro Biglino, che interpretano i testi sacri come l’irruzione di alieni nella nostra civiltà.

Il tema è interessante anche dal punto di vista antropologico, e pone l’interrogativo di come, tesi già screditate e considerate persino invenzioni commerciali (si moltiplicano le serie pseudoscientifiche e documentaristiche di presunti esperti), trovino sempre una platea di sostenitori, che manifestano una convinzione quasi religiosa, confondendo il piano scientifico con quello spirituale.

La nostra mente poi, plasmata dall’immaginario cinematografico, non riesce più a distinguere realtà e finzione, alimentando quei filoni, anche commerciali, che fanno leva sul fanatismo degli appassionati.

Come nota di colore, si può segnalare, ad esempio, nel deserto del Nevada, vicino la famigerata Area 51 (un’area militare che aveva fama per la sua segretezza), un negozio dove si vende la «carne di alieno», e altri gadget a tema.

Armando Mantuano

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