Il 20 agosto si svolgeranno in Ecuador le elezioni politiche anticipate per eleggere il presidente della Repubblica e 137 membri del Congresso.
L’anticipo di un anno rispetto alla scadenza naturale della Legislatura è stato determinato dalla decisione del presidente ecuadoriano Guillermo Lasso di sciogliere il Parlamento avvalendosi di un meccanismo costituzionale denominato «muerte cruzada».
Con questa mossa il presidente uscente, che non si ricandiderà in questa tornata, ha inteso evitare che l’Assemblea nazionale controllata dall’opposizione attivasse nei suoi confronti un procedimento di impeachment.
A contendersi la presidenza dell’Ecuador saranno 8 candidati, fra i quali per la prima volta sarà presente una donna. Si tratta di Luisa Gonzáles, sostenuta da Revolucion Ciudadana (Lista 5), il movimento dell’ex presidente Rafael Correa.
Il vincitore delle presidenziali di agosto resterà in carica fino a maggio 2025, dopodiché gli ecuadoriani torneranno alle urne per eleggere il presidente della Repubblica e i parlamentari per il successivo quadriennio.
Esther Cuesta incontra la comunità ecuadoriana
La deputata di Revolucion Ciudadana Esther Cuesta, candidata nella circoscrizione estera Europa-Asia-Oceania, è in questi giorni in Italia per incontrare le comunità ecuadoriane.
Nel corso del suo tour elettorale, insieme ai temi politici, Esther Cuesta ha posto l’accento sulla novità del voto. Per la prima volta gli ecuadoriani residenti all’estero voteranno con il sistema telematico che per essere esercitato presuppone una registrazione sul portale del Consejo Electoral Nacional.
«Si tratta di una modalità che se ben compresa agevola la partecipazione democratica dei cittadini ecuadoriani residenti all’estero ma della quale — affermano i militanti romani di Revolucion Ciudadana — non tutti sono già al corrente».
Nel nostro Paese vivono stabilmente 65.747 cittadini ecuadoriani, residenti principalmente in Lombardia (50%), Liguria (23%) e Lazio (12%).
Vincenzo Fratta