RIO DE JANEIRO

Distrutto dal fuoco
il Museo Nazionale

 

Un gigantesco incendio si è sviluppato la sera del 2 settembre a Rio de Janeiro, distruggendo quasi interamente il Museo nazionale, uno dei più antichi del Brasile con oltre 20 milioni di pezzi di valore. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 19.30 (23.30 in Italia) mentre il Museo era chiuso e sono state domate dai pompieri soltanto dopo sei ore. L’interno dell’edificio è andato completamente distrutto mentre la struttura esterna si sarebbe salvata.

Sconosciute finora le cause dell’incidente. Tra le ipotesi un corto circuito nell’impianto elettrico dell’edificio oppure la caduta di una «lanterna volante». Si tratta di piccole mongolfiere di carta contenenti una fiamma, note in Brasile come «palloni di San Giovanni», in quanto comunemente fatte volare in giugno per le «festas juninas», dedicate al Santo. Il loro uso è proibito a Rio e in varie altre città del paese, appunto a causa del pericolo d’incendio.

Si tratta del maggior disastro sofferto dal patrimonio scientifico e storico del Brasile. Sarebbero andate distrutte il 90% delle opere esposte, nelle aree archeologiche, paleontologiche, antropologiche e di invertebrati, con circa 5 milioni di insetti.

Il fuoco non ha risparmiato il Maxakalisaurus topai, un quadrupede erbicoro considerato il maggior dinosauro ricostruito esistente nel Paese. Gli esperti stanno valutando anche i danni riportati da Luzia, il più antico fossile umano delle Americhe risalente a 12.000 anni fa.

Sulla stampa brasiliana sono già scoppiate le polemiche sulla riduzione dei fondi per la manutenzione del Museo registrata negli ultimi anni.

 

Nella foto di copertina: l’edificio del Museo Nazionale dopo l’incendio.
Nella foto nel testo: lo scheletro di dinosauro di Maxakalisaurus topai andato perduto nell’incendio.

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