CONGO

Perché il paese africano
fa gola a molti

Il Congo fa gola per i terreni ricchi di cobalto e coltan

 

L’uccisione dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista ha tristemente riportato il Congo sulle prime pagine dei giornali.

Il Congo fa gola per i terreni ricchi di cobalto e coltanNel Congo è da tempo in corso una guerriglia che ha come obiettivo finale non la pacificazione del paese ma il controllo delle tante ricchezze del sottosuolo, una storia purtroppo fin troppo frequente in Africa e non solo.

La Repubblica democratica del Congo, infatti, è tra i principali produttori di cobalto e coltan (conosciuto anche come oro bianco), due metalli che la costante rincorsa consumistica all’ultimo prodotto dell’elettronica ha reso fondamentali nell’economica globale.

Proprio questi due minerali giocano un ruolo fondamentale nella guerra visto che le bande criminali che spopolano nella parte orientale del paese si finanziano tramite il commercio di questi due metalli senza dimenticare i diamanti.

Attualmente il Congo produce poco meno dei due terzi a livello mondiale di cobalto, metallo fondamentale per la costruzione di telefonini e delle batterie della auto elettriche, alla base della svolta green invocata da tutti i grandi del mondo.

Il coltan invece una volta lavorato permette di ottenere il tantalio fondamentale per l’industria aerospaziale che permette la produzione di prodotti missilistici e nucleari oltre che metallo base per la realizzazione degli smartphone.

Cobalto e coltan sono solo i vertici di una piramide estrattiva che in Congo comprende anche petrolio, oro, argento, uranio.

La gestione ed il commercio illegale di questi beni ha reso più cruenta lotta fra gruppi para-militari e guerriglieri per il controllo dei territori congolesi di estrazione, compresa la regione del Kivu Cove sono stati uccisi i due italiani.

Da anni l’Onu denuncia come i proventi del commercio semilegale di coltan e di altre risorse naturali pregiate abbiano alimentato la guerra civile fatta di vari conflitti regionali che tra il 1996 e il 2003, causò la morte di milioni di persone soprattutto di fame e malattie.

In merito a questi prodotti va ricordato come Amnesty International ha più volte denunciato come sempre più spesso i bambini vengano sfruttati nelle miniere in condizioni disumane e senza alcuna tutela per la loro salute ed il loro futuro.

Fabrizio Di Ernesto

 

 

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