POMEZIA

La strage silenziosa dei gatti
di Santa Palomba

Santa Palomba. Strage di gatti al comprensorio Roma 2

 

Il comprensorio Roma 2 a Santa Palomba è costituito da una serie di edifici immersi nella campagna, a fianco della stazione di Pomezia. Una comunità tranquilla, nel cui condominio vivono liberi sia i gatti della colonia felina che quelli domestici con il loro collarino.

Santa Palomba. Strage di gatti al comprensorio Roma 2Spesso arrivano mici abbandonati chissà dove, che dopo varie peripezie qui trovano cibo e rifugio. Non sempre la convivenza fra alcuni abitanti ed i felini è stata idilliaca, ma ha sempre prevalso il buonsenso.

Adesso, però, Salvatore Verde, il combattivo ed energico titolare della colonia, che accudisce con l’aiuto di alcuni volontari, è molto preoccupato: giusto qualche giorno fa è stato investito l’ennesimo gatto sulla strada ad anello che circonda il comprensorio, il cui limite di velocità è 30 chilometri orari e che è interdetta ai mezzi pesanti.

«Da circa un anno e mezzo – spiega Salvatore – ne sono finiti sotto le auto almeno una ventina. Il 99% muore sul colpo o per mancanza di soccorso. È sopravvissuta solo una gatta, che ci ha messo diverse settimane per riprendersi».

Cuccioli, animali adulti, nessuno è stato risparmiato dagli automobilisti che hanno fretta di tornare a casa o dai furgoni delle consegne a domicilio. L’anno scorso, per esempio, un’auto è piombata su un gruppo di micetti di due mesi, che giocavano vicino al marciapiede, uccidendone due e ferendone gravemente uno.

In verità, sul manto stradale sono installati quattro dossi per la riduzione della velocità, che però sono insufficienti e distanziatissimi fra di loro, in quanto l’anello d’asfalto che percorre il comprensorio è lungo circa due chilometri.

«Il Comune dovrebbe collocare a Santa Palomba altri dissuasori e magari aumentare i cartelli di limite della velocità», dichiara Salvatore. Anche perché, aggiungiamo noi, si tratta di un centro residenziale ed i marciapiedi sono frequentati non solo dai gatti, ma da chi porta a spasso il cane, da chi fa corsa e camminata veloce e, soprattutto, da mamme e bambini. Che cosa accadrebbe se, malauguratamente, un bimbo sfuggisse al controllo del genitore proprio mentre sta passando un mezzo a tutto gas?

Diverse segnalazioni sono state inviate al Comune di Pomezia, a guida Cinque Stelle, ma ancora nessuna risposta. Eppure basterebbe davvero poco per evitare questa strage di felini. Ricordiamo che la legge quadro n.281 del 1991 riconosce il diritto alla vita e alla tutela degli animali, randagi o meno, e che lo Stato promuove la convivenza fra uomo e animali.

Rossana Rosetti

 

 

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