UOMINI E ANIMALI

Vita e morte di Draco,
cane lupo cecoslovacco

La triste odissea di Draco, cane lupo cecoslovacco

 

Draco è un nome di fantasia, ma la storia che vi racconterò è vera. La sua avventura o meglio, la sua disavventura inizia così. Draco è un cucciolo con pedegree, di una razza creata ad uso e consumo del peggior predatore del pianeta terra: l’uomo.

Draco, cane lupo cecoslovaccoPer poter ottenere un cane resistente e ubbidiente allo stesso tempo, hanno incrociato una lupa con un pastore tedesco. Ora non si sarebbe potuto fare, ma erano altri tempi.

Così nasce la moda del Clc, cane lupo cecoslovacco, molto somigliante al lupo. E per l’uomo che ama «dominare», quella di poter possedere un «quasi lupo» è un’idea accattivante.

Ma serve essere istruiti e preparati per certe razze. Magari avere un patentino per proprietari di cani ottenuto in modo serio, cioè non «all’italiana».

Invece Draco viene acquistato da qualcuno che se lo porta a casa con l’intento di verificare se effettivamente è lui ad essere il «maschio alfa», essendo circondato da sole donne! Purtroppo all’uomo vengono fornite istruzioni su come prevalere sulla povera bestiola.

La vita di Draco non è semplice. Sempre alla prova, sempre agli ordini…

Lui, è buono, ha occhioni dolci e profondi, ama la compagnia degli altri animali. Dorme abbracciato al suo amico gatto.

Lo portano a fare lunghe passeggiate, ma il pregiudizio impera. In qualche occasione prova a ringhiare per proteggere il suo branco o, semplicemente, per essere lasciato in pace.

In fondo chiede solo rispetto. Ma non gli viene concesso. Non può ribellarsi, soprattutto con chi si crede suo «padrone».

Poi, un giorno, l’orgoglio ferito e una «pinzata» su una mano, decretano la sua condanna a morte.

Viene sedato massicciamente e portato in una struttura pubblica per essere soppresso.

Tre giorni, così, in un limbo, poi inizia a muoversi e scopre di essere in un box, una vera e propria prigione per lui: Draco, il Lupo.

I volontari si attivano per salvarlo, va rieducato e gli va trovata una nuova famiglia.

Non è semplice, nessuno si assume la responsabilità di questa creatura e il proprietario insiste per la soppressione, possibile, peraltro, solo in casi estremi e di comprovata pericolosità.

Draco rinchiuso in una gabbia

Draco mentre gioca con il gatto di casaDraco è chiuso in una specie di gabbia, per paura che aggredisca qualcuno.

Chiedono ai Rescue, alle Associazioni, cercano educatori, ma la fama di questo «lupo feroce» condiziona. Provano allora a chiedere di poter costruire una struttura idonea per ospitarlo, ma la burocrazia non aiuta. Intanto i giorni passano in un valzer di responsabilità non assunte.

Chi può, occuparsi di lui e della sua salute? In teoria il proprietario, benché Draco sia ospite in un canile sanitario.

Nel frattempo i Nas fanno un controllo nella struttura. Draco è lì, con una rete tanto fitta che fatica a vedere al di fuori. Ci resta per mesi.

Mentre si attende che si sblocchino situazioni che possano permettergli di essere libero, Draco comincia a non mangiare, a reagire sempre di meno.

Qualcosa si muove, finalmente c’è un’adozione.

Ma Draco improvvisamente sta male, peggiora. e viene portato in clinica.

Per lui c’è un triste verdetto. È pieno di metastasi, non resta che «addormentarlo».

Qualcuno è con lui, lo accarezza e gli tiene la zampa.

Ora è finalmente libero, ma qualcuno dovrebbe vergognarsi. Era una creatura senziente, era una vita. Non era una bestia feroce!

Lo testimoniano i volontari che lo hanno seguito. Lo certifica la relazione redatta da una nota veterinaria comportamentalista.

Intanto, sarebbe utile una modifica normativa per introdurre un patentino per poter detenere alcune razze canine.

Mai più un altro Draco!

Ernesta Cambiotti

 

 

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