SICUREZZA

Uccide un ladro
in azienda. Indagato

 

Nella notte tra martedì e mercoledì, a Monte San Savino in provincia di Arezzo, un ladro entra nel capannone di un gommista, viene scoperto ed ucciso. A morire un giovane di 29 anni, di origine moldava che si era introdotto nella struttura con un complice. Fredy Pacini, esasperato da ben 38 furti subiti negli ultimi anni dormiva, dentro il capannone, sede della Pacini Gomme.

Stava, appunto, dormendo, ha raccontato, quando è stato svegliato di soprassalto ed è corso al piano di sotto. Vetri infranti e una «mazza», la certezza di essere vittima dell’ennesimo raid di ladri, il Pacini ha sparato all’interno del capannone con una pistola Glock regolarmente detenuta.

Il moldavo colpito è scappato, ma, poco dopo, è caduto in mezzo alla strada, forse colpito all’arteria femorale morendo dissanguato.

«Li ho visti con il maglione a collo alto e un cappellino calato sulla faccia. Quando hanno capito che c’ero io sono scappati ma sto vivendo in un incubo. La mia vita è stata stravolta, sto qui dentro tutto l’anno, per me non esistono ferie, non esistono vacanze. Solo qui dentro. È dura per me e per la mia famiglia. Solo nel 2014 ho stimato furti per oltre 200 mila euro, fra biciclette e gomme». A marzo l’ultimo tentativo di furto subìto. Un uomo esasperato.

Possiamo presumere che l’uomo abbia sparato per evidente legittima difesa. Non sappiamo però se il Pm Claudiani che ha aperto un fascicolo per eccesso colposo di legittima difesa, arriverà alla stessa conclusione. In attesa che il Parlamento vari una specifica legge in materia, l’accaduto sarà valutato in base agli accertamenti di polizia, ai risultati dell’autopsia e alla ricostruzione balistica.

La sicurezza, il diritto di vivere con tranquillità, sono sogni o utopie, in questo paese, dove qualcuno crede di essere nel «regno di mezzo»?

Ernesta Cambiotti

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