CORTE DEI CONTI

Ma Halloween
non è un festa italiana

La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Ospedaletti per la festa di Halloween

 

Il faro puntato dalla Corte dei Conti sul comune ligure di Ospedaletti accende ben altri riflettori sulla considerazione (perlomeno da parte della magistratura contabile) di Halloween, festa importata dagli Stati Uniti e che negli ultimi anni vede sempre più bambini (e non solo) acconciarsi da morti viventi la notte del 31 ottobre.

La Sentenza della Corte dei Conti

La sede della Corte dei Conti in viale Mazzini a Roma Sotto la lente dei giudici la gestione delle cosiddette «piccole spese» dell’anno 2017 del comune di poco più di 3mila abitanti in provincia di Imperia, sottoscritte dal Responsabile del servizio finanziario del medesimo Ente.

Tra le varie voci sotto i riflettori della magistratura – per un totale complessivo di poco più di 2 mila euro – c’è ne stata una che ha fatto storcere il naso alle toghe di viale Mazzini, ovvero 107 euro per la fornitura di dolci e caramelle in occasione della festa Halloween.

Al centro della singolare tenzone 6kg di biscotti, cioccolata calda e tazzine poiché, secondo i giudici non rientra in alcun modo tra le competenze del Comune supportare attività ludiche proprie di Paesi stranieri, che per certi versi «si pongono persino in contrasto con le tradizioni culturali della Repubblica Italiana».

Per la Corte dei Conti, ancora, desta sorpresa il fatto che le spese per Halloween siano tra le più cospicue fra quelle contestate, risultando più elevate anche di quelle dedicate alla festa patronale.

Le spese ammesse dai giudici contabili

Infatti, tra le bandierine verdi sventolate dalle toghe, c’è la spesa di 40 euro per il piccolo rinfresco organizzato in occasione di San Sebastiano, patrono dei vigili urbani, in quanto, secondo la Corte, «L’introduzione di una sobria celebrazione della festività patronale costituisce l’occasione per ricordare la dedizione delle forze di polizia e l’importanza della loro opera al servizio della collettività, correggendo la percezione talvolta errata di una parte dei cittadini».

Via libera anche alla piccola spesa relativa alla festa patronale di San Giovanni (146 euro), in cui il Comune è solito organizzare sobriamente una celebrazione tradizionale. Nulla questio nemmeno ai 33 euro per l’acquisto di bouquet per una serata di lirica, in vista della preparazione del palco per l’evento, così come per l’acquisto dei gelati per scuola inglese. Ma Halloween proprio no.

Alessandro Alongi

 

 

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