IL TERREMOTO IN UMBRIA

Danni e paura per le scosse
con epicentro Umbertide

Danni e molta paura per le 2 scosse di terremoto in Umbria

 

Alle 16,05 di ieri 9 marzo, si è verificata in Provincia di Perugia, una scossa di terremoto di magnitudo 4.4, a 10 Km di profondità. Poi, di nuovo, alle 20,08, con una di magnitudo 4,6 a 8 km di profondità, seguita da una di 3,9.

Gli effetti del terremoto in Umbria del 9 marzo con epicentro nei pressi di UmbertideRisultano evacuate una trentina di persone e sono attualmente in corso le verifiche dei danni alle strutture. Nessuna vittima.

Il terremoto di ieri, ha gettato nel panico la popolazione dell’Umbria e delle regioni confinanti, partendo dal luogo dell’epicentro, a 5 km da Umbertide.

Non è facile convivere con la furia della natura. Lo sanno bene anche gli eugubini, consci di essere in una delle zone a più alto rischio sismico.

È l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) a fare il punto:

La mappa della sismicità in Umbria dell'Ingv«Come si evince dalla mappa della sismicità dal 1985 ad oggi l’area interessata da questo evento ha una sismicità frequente: in particolare, a nord-est, nella zona di Gubbio, sono presenti numerose sequenze sismiche con eventi di magnitudo anche più elevata, come il terremoto 22 giugno 2000 di magnitudo M 4.3.».

Rassicurando, comunque, sulla frequenza degli eventi: «La pericolosità sismica di questa area è considerata alta. Terremoti anche più forti di quello avvenuto oggi sono possibili per quanto la probabilità che si verifichino, ovvero la frequenza, non è particolarmente alta».

Quello del 29 aprile 1984, con una magnitudo di 5,6, viene ricordato come un evento catastrofico che, fortunatamente non causò vittime, ma danni ingenti.

La prudenza non è mai troppa, tanto che ieri pomeriggio, l’incontro organizzato a Gubbio dall’Its Cassata-Gattapone Gubbio e la «Fondazione Umbria Contro l’Usura Onlus», è stato prontamente, rinviato.

La natura ci mette alla prova continuamente e con esternazioni diverse per intensità ed effetti.

A noi non resta che adeguarci e prendere le contromisure necessarie.

Ernesta Cambiotti

 

 

Lascia un commento