LA MORTE DI SOFIA ZAGO

Confermata la causa
è stata la malaria

«Impotenti, così ci si sente, nell’affrontare una malattia infida e aggressiva come la malaria, nonostante la cordialità e l’impegno costante di medici e infermieri. Impotenti quando i media ti assediano senza rispettare il tuo dolore. Impotenti nell’apprendere dai giornali che il corpo di tua figlia è sotto sequestro e che dopo verrà sottoposto ad autopsia, senza essere stati minimamente informati, neanche si trattasse dei beni un malavitoso». Queste le parole del padre della piccola Sofia Zago morta il 4 settembre all’ospedale di Brescia per la malaria.

L’autopsia sul corpo della bambina di quattro anni ha confermato infatti che il decesso è stato causato da encefalopatite malarica. «I periti – ha riferito il procuratore capo di Trento, Marco Gallina – avranno ora 60 giorni di tempo per la relazione autoptica mentre noi lavoreremo per contribuire a chiarire la vicenda». Ricordiamo che la malaria si contrae in seguito alla puntura della femmina di zanzara, dopo che questa si è a sua volta infettata succhiando il sangue di un soggetto malarico. Il serbatoio del parassita è costituito dagli individui infettati in maniera cronica. I vettori sono le zanzare del genere Anopheles.

Di certo la vicenda ha i contorni di una vera e propria tragedia, soprattutto se si pensa che a causare la morte della piccola Sofia è stata una malattia che in Italia era scomparsa da decine di anni. La vicenda dai risvolti così delicati ed al tempo stesso complicati, di certo ci pone dinanzi ad un problema di carattere più generale, quello della salute pubblica. Il Ministero della Salute auspichiamo, farà di tutto per fare chiarezza, su interrogativi cruciali quali il collegamento tra l’aumento dell’immigrazione e la recrudescenza di vecchie malattie infettive. Siamo del parere che in Europa, nel terzo millennio, non si possa morire di malaria o ammalarsi di tubercolosi.

Nell’ospedale di Portogruaro e al Santa Chiara sono intanto al lavoro gli ispettori inviati dal Ministero, mentre dalla Procura è arrivato il nulla osta per il funerale, la cui data non è stata ancora fissata.

Intanto, dopo la malaria, ad Anzio è arrivata la Chikungunya. Si tratta di una malattia virale caratterizzata da forte febbre che si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette. In particolare zanzare del genere Aedes come l’Aedes aegypti (la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue) ma anche Aedes albopictus, normalmente conosciuta come «zanzara tigre». Nel frattempo, per evitare contagi, sono state sospese le donazioni di sangue nell’area colpita, sono state attuate le misure di disinfestazione, ed è stata avviata la sorveglianza di nuovi casi e della zanzara tigre per cercare di approfondire le caratteristiche del vettore e la sua concentrazione nell’area.

Gaetano Di Terlizzi

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