La cagnolina Nina è stata investita, trascinata e uccisa. Che cosa si prova ad uccidere deliberatamente una creatura?
Certamente nella mente di certi individui scatta qualcosa di cattivo e perverso. Qualcosa che le persone normali non riescono neppure a pensare. Questa umanità è in lento, e neppure più tanto, declino.
La lentezza della giustizia e l’impunità non aiutano a debellare queste «crudeli derive».
E, allora succede che, qualcuno, deliberatamente, investa una povera cagnolina, colpevole solo di incrociarne la strada.
Succede al Alcamo, in provincia di Trapani, il 4 aprile 2024 e tutto viene ripreso da una telecamera. La cagnolina si chiamava Nina.
Il video che ha ripreso l’uccisione di Nina è straziante! I social fanno il resto…
Si dice che il colpevole sia un 70enne, con la moglie sul sedile accanto.
Partono le denunce delle associazioni animaliste. Anche Giada Bernardi, noto avvocato nella difesa degli animali, l’ha depositata il 10 aprile, commentando: «Un video agghiacciante, da cui emerge l’inequivocabile volontà del conducente dell’auto di uccidere la cagnetta. Senza motivo e senza ragione.
Immagini che straziano per l’immotivata e lucida crudeltà in danno di una bestiola indifesa. Immagini che devastano quelle degli altri cani che accorrono disperatamente in soccorso della piccola Nina. E che dimostrano, per l’ennesima volta, come la Bestia sia l’uomo, non l’animale».
L’articolo 544-bis del Codice penale prevede che il reato di uccisione di animale, per crudeltà o senza necessità, venga punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.
Questa volta speriamo che la Giustizia faccia velocemente il suo corso.
E che per chi ha ucciso Nina ci sia una pena esemplare.
Ernesta Cambiotti