COVID-19 COMINCIA LA FASE 2

Meno pesante l’isolamento,
ma attenzione alle Faq

La Fase 2 al via dal 4 maggio

 

È partita oggi la cosiddetta Fase 2, regolamentata dal Dpcm del 26 aprile i cui «passaggi oscuri» sono stati chiariti con le Faq pubblicate sul sito della Presidenza del Consiglio e caratterizzata dal quinto modello di autocertificazione.

La Fase 2 al via dal 4 maggioL’isolamento sociale al quale ci ha preventivamente costretto il Covid-19 ci sta nel tempo insegnando l’importanza delle relazioni umane. Ovviamente però questo isolamento sociale grazie ai social network è limitato agli spazi, ci permette di restare in connessione, senza sottrarci l’occasione di parlarci, per essere meno soli.

Gli ultimi due mesi hanno quasi stravolto tutte le nostre abitudini e le prossime lo faranno ancor di più.

La Fase 2 che inizierà oggi è se vogliamo la fase più pericolosa perché la gente pensa che il peggio sia passato ed invece è proprio qui che dobbiamo fare più attenzione.

Possiamo decidere se farci guidare dal panico, dall’angoscia, se perdere completamente il controllo, oppure se guardare dentro noi stessi, come a ciò che ci sta intorno e tenere a mente le cose, quelle importanti, che ci permetteranno di compiere azioni quotidiane costruttive e straordinarie, di non ripetere quello che è già stato e continuare ad imparare nonostante tutto.

Cosa si può fare nella Fase 2

Il Dcpm del 26 aprile, integrato dalle Faq governative, apre la Fase 2 dal 4 maggio. Sono consentite:

  • le visite a parenti e fidanzati
  • gli spostamenti nella regione con autocertificazione
  • l’utilizzo dei mezzi pubblici
  • la celebrazione di funerali e matrimoni
  • le passeggiate, jogging nei parchi e gli allenamento individuali degli atleti

Le prossime tappe

La Fase 2 prevede già delle tappe successive, suscettibili però di anticipazione o ritardo, secondo l’andamento dei contagi. Queste le date:

  • 11 maggio. Celebrazione della Santa Messa
  • 18 maggio. Riapertura dei negozi
  • 18 maggio. Allenamenti degli sport di squadra
  • 18 maggio. Apertura di musei e mostre
  • 1 giugno. Riapertura di parrucchieri e saloni di bellezza
  • 1 giugno. Funzionamento di bar e ristoranti

Perché anche se adesso sembra lontano e non lo pensiamo, tutto questo incubo passerà e prima o poi saremo costretti a guardarci indietro e vedere cosa abbiamo tirato fuori quando credevamo di non aver scelta.

Nelle relazioni umane il lavoro è importante, in quanto aiuta a spostare l’attenzione su progetti concreti e riduce l’ansia, oltre che farci sentire parte di una comunità.

Abbiamo a tal proposito visto una nuova modalità di lavoro utilizzata, lo «smart working» come lavoro intelligente in modalità «remote working» e così molte persone hanno potuto continuare a lavorare, sempre per cercare di mantenere un contatto umano, sebbene a distanza, che questo virus invisibile ma pericoloso ci ha tolto giorno per giorno.

Qualsiasi cosa accadrà nelle prossime settimane, dobbiamo continuare a lavorare insieme, ad usare il lavoro, anche quello domestico, per tenere la nostra mente impegnata e per sentirci vicini non solo per produrre bensì anche per costruire e mantenere un senso di vicinanza collettiva.

Questi sentimenti di vicinanza, calore e partecipazione ci saranno particolarmente utili e ci daranno la voglia di ricominciare ogni giorno e ne avremo bisogno.

L’importanza delle relazioni sociali 

Il futuro sono le relazioni umane, il fulcro attorno al quale ruota tutta l’esistenza umana. La sua essenza risiede nella capacità di relazionarsi, di comunicare il proprio pensiero.

Fase 2 Tra i possibili veicoli di contagio autobus e metropolitaneLa base per comprendere l’altro è la relazione. La capacità di relazionarsi diventa di importanza cruciale nella qualità della nostra vita.

Le relazioni in fondo non comportano e/o si limitano al solo parlarsi, ma nascono prima, nel cercarsi, nel ricordarsi di una persona, sia per bisogno, sia per affetto e sia per il semplice sentire quella persona specifica. Forza e qualità delle relazioni umane, altrimenti si rischia la deriva selettiva.

Il Covid-19 ci ha mostrato in modo crudo e netto l’importanza delle relazioni umane-sociali.

Senza relazioni il virus non esiste, quindi in un certo senso si può affermare che il «virus è nella relazione», è la stessa relazione quando la relazione non è compresa nella sua portata.

Al contempo però la relazione è il suo rimedio se siamo capaci di capirlo. Le relazioni decidono della qualità della nostra vita e del nostro destino, nel bene e nel male.

Da un lato le relazioni sociali fra amici, colleghi, familiari e parenti sono state il veicolo del virus ed hanno prodotto una catastrofe mondiale, dall’altro per combattere il virus, si è dovuto ricorrere alle buone relazioni in famiglia.

La pandemia è stata una spinta incredibile per entrare nell’introspettivo. La tecnologia cambierà radicalmente le nostre relazioni.

Antonella Betti

 

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