CODICE DELLA STRADA

Contrasto all’uso del cellulare
e alla guida in stato di ebbrezza

In CdM le modifiche del Codice della strada. Nella foto: Un suv Lamborghini noleggiato da giovani youtuber ha investito Il 14 giugno a Casal Palocco la smart della famiglia Di Pietro causando la morte del piccolo Manuel di 5 anni.

 

Forse è la volta buona. Forse riusciremo ad avere una maggiore attenzione e disciplina sulle strade italiane. È all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri, l’ipotesi d’inasprire le sanzioni su alcuni articoli del Codice della strada, visto che i recenti fatti di cronaca ne hanno messo in risalto tutte le inadeguatezze e le debolezze.

Codice della strada. Verso l'inasprimento delle sanzioni per l'uso del cellulare in autoIn sintesi quello che manca oggi nel Codice della strada è la presa d’atto di un lento ma inesorabile imbarbarimento sociale di chi si mette alla guida di un qualsiasi mezzo meccanico: 2.875 i morti in incidenti stradali in Italia nel 2020 (+20,0% rispetto all’anno precedente), 204.728 i feriti (+28,6%) e 151.875 gli incidenti stradali (+28,4%), valori, attualmente, tutti in crescita.

Aumentare la sicurezza stradale

Sul banco degli imputati chi parla al telefono mentre guida e chi si mette al volante ubriaco o «fatto» di sostanze stupefacenti. Purtroppo le attuali sanzioni, che pur sono estremamente severe non sembrano scoraggiare i comportamenti «pericolosi».

Ad esempio «Per chi viola il divieto di usare il cellulare alla guida di un veicolo, con allontanamento anche di una sola mano dal volante, — per l’attuale Codice della strada — è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 165 a 660 euro e la perdita di 5 punti patente».

Non sarebbe poco in fin dei conti ma, attualmente, non riescono ad incidere sul fabbisogno della sicurezza stradale. Nel 2020 ci sono stati ben 396 morti in sinistri a causa dell’uso del cellulare alla guida.

Ridondante il fatto che al telefono parlano gli automobilisti, i motociclisti, ma anche chi va in bicicletta o monopattino. Ultimi anche i pedoni, che ipnotizzati dallo smartphone parlano al telefono mentre attraversano le strade, come ipnotizzati da questa nuova droga elettronica.

Il Far West in strada

Sulle strade italiane c’è il Far West. Monopattini e biciclette contromano, scooter che camminano ovunque, marciapiedi compresi.

Di certo quello che manca è una presenza capillare degli addetti ai controlli, d’altronde la politica consumistica ha fatto si che il numero dei mezzi a motore in Italia sia aumentato in maniera esponenziale.

Negli Usa in ben 37 stati, è vietato toccare il telefono quando si è alla guida. E li di sicuro non si scherza vista la presenza delle forze di polizia sulle strade.

Le misure all’esame del Governo

Queste le proposte del Ministro Salvini in discussione al Consiglio dei Ministri di oggi che aumenterebbero il carico delle sanzioni in maniera senz’altro incisiva:

Stop della patente per una settimana/quindici giorni a chi viene sorpreso alla guida mentre parla al telefono;

Un dispositivo in grado di bloccare la macchina quando hai «alzato troppo il gomito» (alcolock),

«Bolidi» a disposizione dei neofiti del volante solo dopo tre anni dal conseguimento della patente.

Anche i monopattini sono nel mirino del Consiglio dei Ministri: Dovranno avere le targhe e l’assicurazione (altrimenti scatta una sanzione da 100 a 400 euro). Chi li guida dovrà obbligatoriamente indossare il casco, a prescindere dall’età.

Vengono anche introdotte regole specifiche per i monopattini elettrici noleggiati, che dovranno essere dotati di un meccanismo che li blocchi se escono dalle aree consentite.

Dovremmo riflettere su questi dati e prima di accendere il motore, interrogarci se veramente siamo in grado di muoverci in sicurezza. Sia da un punto di vista personale che collettivo.

Massimiliano Burri

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