SALUTE

Allarme inquinamento
da Pfas

 

È allarme Pfas, soprattutto in Veneto. Le sostanze perfluoroalchiliche sono composti chimici altamente inquinanti. In più di 20 comuni veneti sono oramai diventate un vero e proprio incubo. Da anni, indagini epidemiologiche registrano la presenza di questi composti nel sangue dei veneti che risultano avere concentrazioni molto elevate da 20 a 35 volte la norma e per questo sono molto preoccupanti. Lo stesso Luca Zaia, decimo governatore della regione Veneto, si è più volte rivolto al governo nazionale per chiedere di affrontare questo serio problema.

Ma cosa sono queste famigerate Pfas? Sono composti utilizzati massicciamente dalle industrie e non da poco, da settanta anni. Sono molto richieste per le loro peculiari caratteristiche: sono impermeabili ad acqua e grassi, resistono al calore intenso, infatti sono stabili termicamente e resistono a lungo al fuoco, hanno capacità lubrificanti.

Uno degli utilizzi che tutti conosciamo è quello dei rivestimenti delle padelle antiaderenti, ma le Pfas sono nelle vernici, negli insetticidi, nelle schiume antincendio e in tanto altro. I due tipi più diffusi di Pfas sono l’acido perfluorottanoico (Pfoa) e l’acido perfluorottanosulfonato (Pfos), quello degli estintori.

I processi industriali rilasciano queste sostanze nell’ambiente e soprattutto laddove ne viene fatto un uso massiccio, attorno a quei siti industriali, vi si ritrovano concentrazioni molto elevate, soprattutto nelle acque di falda, ma anche lungo tutta la catena biologica sino ad arrivare alla filiera alimentare che vede all’apice l’uomo. La regione Veneto registra molte industrie che utilizzano questi composti.

Ora, in seguito alla recentissima pubblicazione di uno studio, è emerso quanto fino ad oggi si sospettava fortemente: le Pfas sono pericolosissime. Chi è esposto ai composti perfluorurati ha un rischio accresciuto di contrarre patologie riproduttive, di ammalarsi di diabete e addirittura di alcuni tipi di tumore. Addirittura lo studio afferma che interferisca sulla sfera psico-evolutiva dei bambini che infatti sarebbero più soggetti ad avere disturbi comportamentali. Chi assimila questi composti avrebbe una maggior probabilità di ammalarsi di Alzheimer.

Se ne è occupata l’Università di Padova. È stato riscontrato che le Pfas interferiscono con l’attività ormonale. L’Unità Operativa Complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, coordinata da Carlo Foresta in collaborazione con Andrea Di Nisio, del Dipartimento di Medicina della stessa Università hanno pubblicato i risultati di uno studios sul prestigioso «Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism».

Questa pubblicazione riporta chiaramente che vi sono strette correlazione tra accumulo nell’organismo di Pfas e varie patologie. Infatti il nostro organismo scambia le molecole di Pfas per ormoni che così interferiscono con l’azione delle ghiandole endocrine, da qui le patologie sopra ricordate.

Che sia il caso di cominciare a trovare altre molecole per rivestire le nostre padelle?

Lino Rialti

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