J.M. MACHADO DE ASSIS

Esaù e Giacobbe
nella Rio de Janeiro di fine ‘800

Machado de Assis, Esaù e Giacobbe, romanzo ambientato nella Rio de Janeiro di fine '800

Quasi tutti i libri dei pochi scrittori brasiliani che vengono editi oggi in Italia sono di autori contemporanei di dubbia rilevanza letteraria e di scarso appeal per i lettori. Va in lodevole controtendenza la scelta della casa editrice toscana Lorenzo de’ Medici Press di inaugurare la sua collana di letteratura di lingua portoghese con la prima traduzione del romanzo di Machado de Assis Esaù e Giacobbe.

Joaquim Maria Machado de Assis (1839-1908) è il più importante romanziere brasiliano dell’OttocentoJoaquim Maria Machado de Assis (1839-1908) è il più importante romanziere brasiliano dell’Ottocento, che molti critici considerano il più grande di sempre. Il valore atemporale della sua opera lo fa inserire certamente fra i cento maggiori scrittori della letteratura mondiale.

I suoi romanzi della maturità Memorie postume di Brás Cuba (1881), Quincas Borba (1891) e Dom Casmurro (1899) sono tradotti in tutto il mondo e più volte riediti in italiano.

Così come il racconto lungo L’Alienista, scritto nel 1882, che è una critica feroce e godibilissima dello spirito positivista e scientista di derivazione europea e del suo impatto sulla società tropicale dell’epoca. E il suo ultimo romanzo Memoriale di Aires (1908). Mancava all’appello soltanto Esaù e Giacobbe del 1904 che ora il lettore italiano potrà apprezzare nella traduzione di Maria Serena Felici.

Un narratore potente e tormentato

Machado de Assis che fu cronista, poeta, drammaturgo, oltre ad altri 4 romanzi scrisse anche 170 racconti pubblicati in varie raccolte. La sua prosa predilige i periodi e i capitoli brevi, puntando sempre sull’ironia, sul detto e non detto, con una narrazione fatta di frammentarie insinuazioni e squisiti bisbigli che attraggono l’attenzione del lettore, che spesso lo scrittore chiama direttamente in causa.

Dietro la pellicola di buone maniere con la quale Machado de Assis ricopre i suoi libri si cela, secondo la definizione del critico letterario brasiliano Antonio Candido, «un narratore potente e tormentato che si propone di smascherare, investigare, sperimentare, scoprire il mondo dell’anima; ridere della società e mettere a nudo alcuni dei tratti più singolari della personalità umana».

I personaggi biblici Giacobbe e Esaù sono due fratelli in lite fra loro già nel grembo materno, tanto che il Signore annuncia alla madre Rebecca che i due si scanneranno per tutta la vita. Lo scrittore sceglie questo titolo per rendere subito chiaro al lettore il futuro dei protagonisti del suo romanzo, i due gemelli Pietro e Paolo, tanto simili nell’aspetto, quanto diversi nel carattere e nella visione politica.

Le traiettorie di Pedro e Paulo – ha scritto la studiosa di letteratura portoghese e brasiliana Luciana Stegagno Picchio – si incontrano in nodi esistenziali: nella madre Natividade (nomen omen); nel consigliere Aires, incarnazione del Machado socratico; in Flora, l’amore conteso e ambiguo, incapace di scelta, ma anche inadatto a ricomporre nella quiete dell’uno ciò che la natura ha dipartito».

Rio de Janeiro tra Impero e Repubblica

La Rio de Janeiro in cui Machado de Assis ha vissuto e dove sono ambientati i suoi romanzi era allora la capitale di un Brasile che nel 1889 aveva visto l’imperatore Dom Pedro II scegliere di non contrastare il vento positivista che dalla Francia soffiava fino oltreatlantico e di prendere melanconicamente la via dell’esilio.

Senza che la popolazione cittadina se ne rendesse quasi conto si installò nel paese una repubblica autoritaria, retta da una sequenza di marescialli «di ferro» imbevuti di ideali giacobini. Machado de Assis descrive con il suo consueto umorismo lo sconcerto di uno dei personaggi di Esaù e Giacobbe per gli avvenimenti del 15 novembre 1889, frutto della cospirazione di un gruppo di militari con un ristretto numero di civili.

Il pasticciere Custodio ha ordinato una nuova targa per il suo negozio, chiedendo al pittore di scrivere con lettere grandi e ben colorate «Pasticceria Impero». E concordato il prezzo gli ha chiesto di fare in fretta.

Al risveglio apprende della proclamazione della Repubblica e cerca di bloccare la commessa. Ma è troppo tardi. Deve pagare il lavoro fatto e predisporre una nuova targa, perché mantenere il vecchio nome con il quale il negozio era conosciuto poteva sembrare un affronto al nuovo regime.

Cosa fare allora? Cambiare il nome in «Pasticceria della Repubblica» poteva essere rischioso vista l’incertezza del momento politico. Alla fine, dopo aver scartato anche le opzioni «P. Governo» e «P. Catete» passibili di rischio con entrambi i regimi, decide di utilizzare il proprio nome.

«Pasticceria Custodio» non contiene alcun significato politico, nessuna allusione storica, né odio né amore, niente che richiami l’attenzione dei due regimi. E così i pasticcini di Santa Clara e soprattutto la vita del proprietario e dei suoi lavoranti non avrebbero corso alcun pericolo.

Vincenzo Fratta

 

Machado de Assis, Esaù e Giacobbe, Lorenzo de' Medici PressMachado de Assis
Esaù e Giacobbe
LdM Press, pp.285

 

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