FESTIVAL DI CANNES 2023

 Sul red carpet l’eleganza innata
di Cate Blanchett

Cate Blanchett è al Festival di Cannes 2023 con il film «The new boy» del regista australiano Warwick Thornton

 

Cate Blanchett arriva al Festival di Cannes per presentare il suo ultimo personaggio, una suora nell’Australia anni Quaranta. Il film è The new boy molto applaudito nella sezione fuori concorso Certain regard.

Cate Blanchett sul red carper del Festival di Cannes 2023Cate Blanchett non è solo una interprete d’eccezione ma anche una donna di gran classe e quando ha in programma un red carpet non rimane altro da fare che ammirarne il fascino e la bellezza.

Un’eleganza naturale esaltata dall’abito creato da Nicolas Ghesquière di Louis Vuitton. Il tutto sotto la supervisione di Elizabeth Stewart, storica stylist dell’attrice premio Oscar.

Sul red carpet con lei anche Warwick Thornton, il regista aborigeno alla sua terza opera. A Cannes ha vinto la Camera d’oro nel 2009 con Sansone e Dalila presentato ad Au Certain Regate, film in cui affronta il tema degli aborigeni.

Al suo ritorno dopo 14 anni porta nuovamente il tema di un adolescente aborigeno, un orfano di 9 anni che arriva nel cuore della notte in un austero monastero gestito da una suora rinnegata, Care Blanchette per l’appunto.

«Il mio paese, l’Australia, è un posto sconfinato e magnetico, ma è difficile raccontarlo in un modo audace come ha fatto Warwick Thornton» ha dichiarato Cate Blanchett a proposito del film.

E i panorami della terra australiana catturati nel film sono davvero di un accecante bellezza, da togliere il fiato. Thornton ha girato tutto il film in un’unica location vicino alla vecchia città mineraria di Burra.

Cate Blanchett in una scena del film «The new boy» del regista australiano Warwick Thornton

 

Possono coesistere due spiritualità opposte?

In mezzo ai campi di grano in sconfinati spazi australiani Cate Blanchett interpreta Eileen, una suora che gestisce un orfanatrofio-convento. Alleva ragazzi perduti, senza famiglia e li educa cattolicamente, fino al battesimo.

È in questo convento che arriva il piccolo aborigeno: non sa parlare, mangia con le mani ed è dotato di poteri eccezionali. Ma il suo potere misterioso è minaccioso per la piccola comunità cattolica e non si adatta ai valori cristiani lodati al monastero.

«Il film — ha spiegato il Warwick Thornton — parla dell’estinzione di una religione bella, sostenibile e premurosa. Una religione che può coesistere con altre spiritualità, ma il cristianesimo rifiuta di coesistere con essa».

Questa storia mistica è in parte autobiografica. Il regista venne mandato dalla madre in una delle poche città monastiche dell’Australia, a ovest del paese e qui rimase fino all’età di 13 anni.

In questa istituzione gestita da monaci spagnoli, il regista ancora adolescente rimase profondamente colpito dall’immagine di Cristo in croce essendo un’immagine così diversa da quella che aveva conosciuto fino ad allora e così lontana dalla spiritualità aborigena.

E Cate Blanchett, nei panni di sorella Eileen, interpreta i sentimenti contrastanti provati dal regista allora adolescente, un personaggio in bilico tra le sue convinzioni religiose e l’evidenza del dono di questo bambino, i cui valori profondi si scontrano.

La trama del suo film è legata proprio a questa profonda domanda: possono armonizzarsi due spiritualità così opposte?

Angela Alizzi

 

 

AL FESTIVAL DI CANNES 2023

Lascia un commento