MUSEO ENRICO CARUSO

L’omaggio di Napoli
al grande tenore italiano

Il Museo Caruso inaugurato nel Palazzo Reale di Napoli

 

Sono passati 150 anni dalla sua nascita e Napoli rende omaggio non ad uno dei più grandi tenori, ma al più grande tenore di tutti i tempi Enrico Caruso. E lo ha fatto realizzando il primo Museo nazionale a lui dedicato.

Il tenore Enrico Caruso (1873-1921)Il Museo Caruso è stato allestito nella sala Dorica di Palazzo Reale, con uno spazio di 500 metri quadrati, arricchito da animazioni in 3d, piattaforme multimediali, postazioni audio e installazioni video.

«L’allestimento rientra tra gli interventi programmati nell’ambito del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali» ha ricordato il direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani.

Il Museo Caruso è infatti il primo progetto concluso tra i 15 del Piano complessivamente finanziati con 23 milioni di euro dal ministro della Cultura.

A coordinare il lavoro, è stato l’architetto Almerinda Padricelli con un team di 115 persone.

L’inaugurazione con il ministro Sangiuliano

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano all'inaugurazione del Museo CarusoIl 19 luglio, dunque, è stata una giornata da ricordare per tutti i napoletani e gli amanti della musica colta. In questo memorabile giorno, infatti, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha inaugurato in Palazzo Reale a Napoli il museo dedicato al tenore napoletano.

«Sangiuliano non trascura mai la capitale del Sud perché sa bene che la ripartenza della nuova Italia passa attraverso il Mezzogiorno, le sue bellezze, i suoi patrimoni artistici, storici, culturali, archeologici, e i suoi grandi artisti. E non esiste Nazione al mondo che possa competere in questi campi con l’Italia» ha dichiarato in una nota Amedeo Laboccetta, presidente di Polo Sud.

All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il direttore generale dei musei del MiC, Massimo Osanna.

L’associazione «Enrico Caruso» di Caserta

Enrico Caruso con un costume di scenaSu invito dell’organizzazione, all’evento, inoltre, era presente una delegazione dell’Associazione «Enrico Caruso aps» di Caserta e Casagiove, composta dal suo direttore artistico, il soprano Cira Di Gennaro e il suo addetto stampa, il M° Sergio Pagliarulo.

L’Associazione ha così voluto rendere omaggio e far sentire la propria presenza in un giorno così importante per il tenore in ricordo del quale porta il proprio nome.

La conferenza stampa dell’evento si è tenuta nella splendida cornice del teatro di corte di Palazzo Reale. Qui la delegazione dell’Associazione ha avuto il privilegio di incontrare, oltre ai già citati ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, anche il pronipote del tenore Federico e suo figlio Enrico junior, con i quali la direttrice artistica si è congratulata per l’apporto fattivo che hanno dato alla realizzazione del Museo Caruso.

A conclusione della conferenza stampa, la delegazione ha potuto godere della visita del museo appena inaugurato tra costumi, dischi, grammofoni d’epoca, spartiti originali con segni autografi dell’artista, come gli acquerelli colorati, un unicum nella produzione artistica figurativa del tenore.

La delegazione non ha potuto non apprezzare l’esposizione che unisce cimeli appartenuti al grande artista sia nella forma museale classica sia in una forma molto più moderna, al passo con i nuovi mezzi dell’intrattenimento culturale.

Digitalizzati 3.500 documenti

Il Museo nazionale Enrico Caruso inaugurato a Napoli il 19 luglio 2023È stata fatta anche la digitalizzazione di tremilacinquecento documenti, di cui 110 pezzi originali di rara importanza. A cui si aggiunge la preziosissima donazione delle celebri caricature dedicate ai grandi della musica, da Toscanini a Verdi.

La curatrice è stata Laura Valente che ha lodato Enrico Caruso per essere diventato un’icona dell’italianità nobile e leggendaria ed aver conquistato l’ammirazione di re, regine e persone comuni, incarnando il sentimento popolare dell’Italia contadina con nobiltà e maestria.

E parole lodevoli sull’operato del grande tenore napoletano ha speso anche il ministro della Cultura Sangiuliano:

«Un esempio eccelso del genio italico, primo cantante della storia della musica mondiale a capire e a utilizzare le immense potenzialità dell’industria discografica».

Angela Alizzi

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