TAORMINA

Harrison Ford
e il suo ultimo Indiana Jones

Harrison Ford con il cast di «Indiana Jones e il Quadrante del Destino» al Taormina Film Festival

 

Dopo l’anteprima mondiale di Indiana Jones e il Quadrante del Destino il 18 maggio al Festival di Cannes, Harrison Ford è tornato in Sicilia, dove erano state girate alcune scene del film, per l’anteprima italiana che si è svolta il 25 giugno al Teatro Antico di Taormina. L’ennesima e annunciata ultima puntata della saga sarà nelle sale italiane dal 28 giugno.

Harrison Ford in una scena di «Indiana Jones e il Quadrante del Destino»«Una meravigliosa opportunità girare delle scene in Sicilia, in particolare a Siracusa e in una suggestiva cava, Orecchio di Dionisio», ha raccontato Harrison Ford durante la conferenza stampa di presentazione di Indiana Jones e il Quadrante del Destino.

Presenti all’incontro insieme ad Harrison Ford anche gli attori Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen, tre grandi protagonisti che hanno raccontato insieme come hanno lavorato alle relazioni dei personaggi sul set e come si sono preparati ai loro ruoli.

Parlando dell’approccio al suo personaggio ha aggiunto: «Sono d’accordo con i miei colleghi, istinto, conoscenza della vita, fare proprie le esperienze delle persone che hai incontrato, comprendere nel profondo il personaggio. Poi, collaborando con gli altri, scopri cosa sia meglio mettere a fuoco».

Lifting digitale per il giovane Indiana Jones

Indiana Jones e il Quadrante del Destino ci mostra questa volta un professor Jones diverso. Ed a raccontarlo è stato proprio lo stesso Harrison Ford nel corso della conferenza: «È il 1969 e Indiana Jones è pronto a ritirarsi. È una nuova fase della sua vita, non lo avete mai visto così, la sua debolezza sono i danni del tempo.

Nei primi 20 minuti del film mi vedrete tornato ai miei 37 anni. Il prologo è ambientato nel 1944, e tramite un processo incredibile e sofisticato sono riusciti a ringiovanirmi».

Per ottenere questo risultato hanno mappato le performance facciali dell’attore ormai ottantenne sul set su una versione digitale del suo volto, creata partendo dal vasto archivio di suoi filmati della Lucasfilm, provenienti dai precedenti film di Indiana Jones.

Dopo il prologo, il film salta al 1969, tra la tristezza e il cinismo di un Indiana Jones che sta andando in pensione.

«È emozionante – conclude Harrison Ford – vedere persone ordinarie fare cose straordinarie e diventare eroi in circostanze particolari. Per tale motivo sono affezionato ad Indiana Jones come lo è il pubblico e per tale motivo trovo che questo film sia un bellissimo modo per dirgli addio. È il nostro ultimo capitolo, l’ultimo capitolo di un film uscito 42 anni fa».

Angela Alizzi

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