MODA

Si chiama Panama,
ma è nato in Ecuador

Distribuito in Italia da Giemme il cappello di Panama, prodotto artigianalmente in Ecuador

 

Sfoggiato insistentemente dal presidente americano Theodor Roosevelt a partire dal 1906 durante le varie fasi della costruzione del Canale di Panama, inaugurato ufficialmente nel luglio 1920, il copricapo in «paja toquilla», originario dell’Ecuador divenne universalmente noto come cappello Panama.

Il Panama fu adottato in tutto il mondo come icona di stile, inconfondibile ed inimitabile, raffinato, elegante, leggero, di colore tradizionalmente chiaro. Divenne un protagonista indiscusso degli eventi della storia, della cultura e della moda.

Il cappello ecuadoriano è giunto immutato ai giorni nostri riscuotendo universalmente un apprezzamento che va ben oltre la sua originale funzione di accessorio pratico e funzionale, è divenuto una vera leggenda, un simbolo di lifestyle.

Le origini di comune copricapo risalgono ad oltre cinquecento anni fa: nel XVI secolo veniva ampiamente utilizzato dalle comunità aborigene ecuadoriane, per le quali costituiva un’efficace protezione dal sole e dalle temperature tropicali.

Per la sua utilità pratica, nei secoli seguenti il «Panama hat» divenne oggetto di un’intensa produzione destinata all’esportazione, inizialmente concentrata nel mercato commerciale del golfo di Panama, per espandersi, successivamente, in ogni continente.

Le fibre della Carludovica palmata

La fibra di paglia toquilla con la quale il cappello di Panama viene realizzato dagli artigiani in EcuadorL’autentico cappello «Panama» è prodotto ancora oggi esclusivamente in Ecuador, secondo un’antica tradizione. Viene, infatti, realizzato intrecciando sapientemente le sottilissime fibre ricavate dalle foglie della Carludovica palmata, la pianta selvatica localmente conosciuta come toquilla o jipijapa, tipica della foresta pluviale presente nel territorio costiero.

Per ottenere la massima flessibilità e lavorabilità, queste foglie di palma vengono raccolte ciclicamente ogni trenta giorni durante il quarto finale del ciclo lunare, periodo nel quale trattengono minore umidità e sono più leggere.

Una lavorazione artigianale

Il maestro cappelliere Gabriel Alberto Lucas Mero illustra le varie fasi della creazione del cappello di PanamaAncora oggi la creazione del cappello di paglia toquilla è interamente fatta a mano da abili ed esperti artigiani, preziosi custodi di metodi antichissimi tramandati per generazioni.

Ciascun cappello può essere considerato un vero capolavoro, unico e uguale soltanto a sé stesso, e prende forma da gesti pazienti e metodici, attraverso un processo complesso e affascinante.

Ogni fase viene eseguita con meticolosa perizia: la preparazione dei filamenti di paglia, l’intreccio accurato della tessitura, la modellazione e la sbiancatura, nella quale non sono consentiti processi chimici, la «compostura» e la finitura.

Patrimonio immateriale Unesco

Grazie alla tradizione locale profondamente radicata, i cappelli in paglia toquilla prodotti nella località di Montecristi, nella provincia di Manabí, sono storicamente considerati di maggiore pregio, distinguibile per le caratteristiche peculiari delle fibre utilizzate, per il metodo adottato nella tessitura, per l’intensità, la finezza e l’uniformità della trama. Un esemplare di qualità più elevata può richiedere molti mesi di lavoro paziente e meticoloso.

L’arte della tessitura del cappello di paglia toquilla ecuadoriano è stata riconosciuta dall’Unesco nel 2012 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, a testimonianza e tutela del valore culturale, delle tradizioni, delle conoscenze e delle abilità degli artigiani dell’Ecuador.

Rilanciare il cappello Panama

Un momento della presentazione del cappello di Panama a Roma il 28 giugno 2023 Sulla «riscoperta» nel nostro Paese e nel resto del Vecchio Continente del cappello Panama hanno scommesso due signore, Gladys e Marleni, che con il marchio Giemme Montecristi Hats, importano i cappelli ecuadoriani direttamente da Montecristi.

La qualità è garantita e certificata dal Marchio di Origine. Ogni cappello è interamente realizzato a mano secondo la tradizione secolare da qualificati artigiani del luogo.

«Il nostro intento — affermano le fondatrici di Giemme —è far conoscere nel mercato italiano il reale pregio del caratteristico «cappello di paglia» ecuadoriano, conosciuto nel mondo intero, protagonista di una storia lunga e affascinante e con risvolti di carattere sociale ed umano spesso ignorati.

La nostra mission aziendale si riconosce nei principi del lavoro etico, solidale ed ecosostenibile. Il nostro impegno primario è quello di contribuire a mantenere viva un’attività secolare, tutelare e salvare dalla progressiva scomparsa un patrimonio culturale inestimabile, riconoscere la dignità umana e professionale degli artigiani, assicurando loro un compenso congruo».

Il mese scorso il brand Giemme Montecristi Hats è stato insignito a Montecarlo del riconoscimento per l’Eccellenza nel Fashion Design e Artigianalità».

Il 28 giugno si è svolta la presentazione del marchio Giemme a Roma, presso la Borgo Pio Art Gallery. Il Maestro Cappelliere Gabriel Alberto Lucas Mero ha illustrato agli intervenuti le varie fasi di lavorazione del cappello di paglia ecuadoriano. Il giorno successivo la presentazione di Giemme a Teramo.

Erica Di Santo

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