DEMOGRAFIA

Il futuro della famiglia
basato sulla scelta

In Italia i single sono il 33,2%, e superano il numero delle coppie con figli

In Italia gli individui che vivono da soli rappresentano un totale di 8.365.000 individui tra single, separati e vedovi che non si sono mai risposati con un peso pari ad un terzo del totale delle famiglie.

Tra le cause che hanno determinato l'aumento di uomini e donne che scelgono di rimanere single c'è l'egoismo individualeSecondo l’Istat, in Italia, i single superano le coppie con figli: i single rappresentano il 33,2% degli italiani, contro il 31,2% delle famiglie.

L’aumento delle «famiglie» composte da una sola persona ha seguito un trend crescente ormai da decenni ed ha raggiunto un peso importante nella composizione sociale della nostra società.

Questo dato è confermato dalla crescita dei viaggi per single in Italia. Sempre più persone single decidono di viaggiare da sole. Viaggiare da soli permette ai viaggiatori single di partire quando e dove vogliono e di incontrare nuove persone in vacanza.

In Italia, c’è stato un aumento del 3,9% del numero di viaggiatori single ed il numero di quelli che hanno scelto di viaggiare all’estero è aumentato del 5,2%.

Vivere da soli è più costoso. La società di consulenza finanziaria Moneyfarm ha calcolato un costo mensile aggiuntivo di 571 euro per un single rispetto ad una coppia.

Il 53% dei single riferisce di avere difficoltà a trovare al supermercato prodotti alimentari monoporzione o in piccole quantità almeno qualche volta, spesso o addirittura sempre.

Le ragioni della crisi della «famiglia»

I fattori per cui si è avuto l’aumento delle «famiglie» composte da una sola persona sono differenti:

  • La maggiore attenzione al lavoro ed alla realizzazione professionale, di alcuni individui, piuttosto che ai legami sentimentali;
  • I ritmi di vita sempre più accelerati e stressanti che non permettono di avviare nuove conoscenze, limitando la propensione a creare legami affettivi;
  • L’urbanizzazione e la scelta di vivere in grandi città, che ha caratterizzato i flussi demografici degli ultimi decenni, ha creato grandi agglomerati urbani dove le infrastrutture sono tese a facilitare gli spostamenti lavorativi e poco ci si è concentrati sulla costruzione di spazi di aggregazione.
  • La propensione ad un maggior individualismo o la presenza di maggiori fragilità ha spinto molte persone a semplificare la vita quotidiana eliminando la pressione di dover mantenere una relazione ed a creare spazi di maggiore libertà nel prendere decisioni senza dover considerare le opinioni e i desideri altrui.

I fattori alla base del fenomeno sono sintetizzati dal 35mo Rapporto Italia di Eurispes, dal titolo Il dovere di avere coraggio. Essere single è una scelta personale per il 37,1% dei single mentre per il 62,9% rimane una scelta obbligata da altri fattori.

La famiglia naturale

Dall’analisi dei dati esposti ne emerge una struttura demografica e sociale in evoluzione e si ipotizza naturale l’emergere di aggregazioni di individui non più inquadrabili nel concetto naturale di Famiglia.

L’attribuzione della definizione di «Famiglia» a soggetti che vivono da soli risulta anacronistica e stride con il generale significato che viene attribuito a questo termine.

L’enciclopedia Treccani alla voce Famiglia recita: «La compongono individui legati da matrimonio, parentela (di consanguineità o affinità) o rapporti di dipendenza (f. domestica), che, assicurando continuità biologica e culturale alla comunità di appartenenza, diventano partecipi della funzione principale di questa istituzione.

Accanto all’originaria finalità riproduttiva, nel corso delle epoche storiche e dei diversi contesti socioculturali, la famiglia ha assunto numerose altre funzioni, che vanno dall’educazione dei figli alla cooperazione economica e materiale rispetto alla produzione e fruizione di beni comuni».

Ed è proprio sulle numerose altre funzioni ricomprese nel concetto di «Famiglia» che attualmente si concentra il dibattito culturale ovvero la possibilità di attribuire tale definizione a comunità di persone che condividono una quotidianità ed un livello affettivo non strettamente inquadrabile negli schemi codificati dell’attuale organizzazione sociale.

La «famiglia» come scelta

Essere single dispensa dall'impegni della vita famigliareLa scrittrice Michela Murgia nel parlare della sua «queer family», si riferiva a persone che in realtà non hanno alcun legame familiare con lei, ma che lei sentiva come Famiglia.

Letteralmente queer significa «strambo» o «eccentrico». Ha voluto attirare l’attenzione su nuove strutture sociali in formazione. Sono «famiglie» in cui ci si sceglie e la scelta non è necessariamente basato sul vincolo di sangue.

Ci si sceglierà per affinità intellettuali, per la capacità di ridere delle stesse cose o per la condivisione delle medesime passioni. I motivi potranno essere infiniti.

In contesti economico-sociali maggiormente frammentati e con forti elementi di insicurezza si potranno creare livelli di aggregazione sociale che potrebbero essere differenti dagli attuali.

In un gruppo sociale ci potranno essere più padri, o più madri, genitori, figli, nonni di sangue o adottati, fratelli, zii, sorelle, genitori e figli adottivi o «dell’anima».

Il futuro del concetto di famiglia sta mutando ed è necessario aprirsi alla comprensione di quei nuovi livelli di aggregazione sociale che creano benessere emotivo.

Stefano Chirico

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