UNIONE EUROPEA

L’apporto dell’Italia nell’accordo
sugli imballaggi monouso

L'insalata in busta e altri prodotti agroalimentari sono esclusi dalle limitazioni della nuovo regolamento Ue sugli imballaggi

 

L’Unione Europea raggiunge un accordo sul riciclo degli imballaggi e i rifiuti da imballaggi. Le nuove norme Ue sono state approvate all’unanimità dai rappresentanti dei 27 Stati.

Il nuovo regolamento Ue sul packaging sarà sottoposto all'approvazione del Parlamento europeo a partire dal 22 aprileRestano tutte le ambizioni della proposta iniziale della Commissione per un calo importante dei rifiuti del packaging e lo loro progressiva riduzione fino al 15% nel 2040 (rispetto ai livelli del 2019, si prevede una diminuzione del 5% entro il 2030, del 10% per il 2035 e del 15% entro il 2040.)

Le molte deroghe sul riuso e sui divieti alla plastica monouso, di fatto, scongiurano uno tsunami su vari comparti, soprattutto dell’agroalimentare.

Le esclusioni dall’obbligo del riuso

Dall’obbligo del riuso, come chiesto dall’Italia, sono escluse bevande come latte, vino e altri alcolici. Si salva la busta di plastica con l’insalata lavata, sopravvivono piatti e vassoi monouso per il takeaway.

Sono tuttavia banditi in osterie o fast food, salvo manchi l’acqua corrente (sì dunque a chioschi e chiringuitos). Bando al monouso per condimenti, zucchero o caffè, ma non se accompagnano cibi da asporto o servano a garantire sicurezza e igiene in case di cura e ospedali.

Addio del tutto invece ai flaconcini con sapone e shampoo negli alberghi.

L’intervento del Consiglio Ue al negoziato interistituzionale del cosiddetto Trilogo (negoziato informale che riunisce rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea) è stato decisivo soprattutto sulle deroghe.

Per esempio, circa il divieto della busta di plastica leggera monouso per frutta e verdura non processata sotto gli 1,5 chili, gli Stati potranno prevedere deroghe se serve a evitare perdita di umidità, di turgore, rischi microbiologici, shock fisici o ossidazione.

I target per aumentare il riuso degli imballaggi vedranno poi esenzioni quando uno Stato superi di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclaggio al 2025 e 5 punti ancora al 2030: cruciale in un Paese come l’Italia dove i tassi di riciclo sono alti.

Il ruolo giocato dall’Italia

«Il provvedimento salvaguarderà settori in cui le nostre aziende hanno accresciuto la riciclabilità degli imballaggi, in cui siamo all’avanguardia, come quello delle plastiche compostabili, o in cui esportiamo prodotti di eccellenza, come vini, spumanti, vermouth e distillati», ha sottolineato Palazzo Chigi.

Nuove garanzie, intanto, emergono circa l’etichettatura dei vini: nelle norme sull’identificazione del codice QR è stato chiarito che non si chiederà che alla voce «ingredienti» vadano aggiunte anche le «informazioni nutrizionali», evitando il temuto rischio di sprecare etichette già stampate.

I criteri di sostenibilità per le aziende

Dopo un sofferto negoziato è stato raggiunto anche uno storico accordo tra gli ambasciatori Ue sulla direttiva che introduce nuovi criteri di sostenibilità per le aziende europee chiamandole a rispondere su diritti dei lavoratori, umani e dell’impatto ambientale a livello globale, anche quanto ai loro partner e fornitori.

L’Italia ha votato a favore, assieme ad esempio alla Francia. Mentre è rimasta fino alla fine l’astensione della Germania (con altri cinque, con due riserve di scrutinio).

L’intesa alza però molto le soglie di applicazione rispetto all’intesa di dicembre, cui erano seguite settimane di stallo: le regole saranno applicate alle società con 1.000 dipendenti (erano 500), con un fatturato globale di 450 milioni di euro (era 150 milioni).

La ratifica al Parlamento Ue

Sono stati poi cancellati i settori ad alto rischio (ma c’è una clausola di revisione). Secondo i sindacati europei, quindi, al posto di 16mila imprese, la direttiva sulla «Corporate due diligence» alla fine si applicherà solo a 7mila aziende.

L’Unione Europea, composta da 27 membri, ha raggiunto un accordo politico riguardo al riuso e riciclo degli imballaggi. L’Italia ha accolto con soddisfazione la decisione, che mira a bilanciare le esigenze di protezione ambientale con quelle di competitività economica.

L’approvazione del regolamento sugli imballaggi da parte del Coreper (il comitato degli ambasciatori) ha formalizzato gli accordi del 4 marzo scorso. Ora, il regolamento dovrà essere approvato dal Parlamento europeo nella settimana del 22 aprile.

Maria Facendola

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