MUSICA IN RETE

Le canzoni di Sanremo?
Le ascolto in streaming

Angelina Mango vincitrice del Festival di Sanremo 2024. Negli ascolti domina ormai lo streaming musicale con Spotify

L’industria musicale che nei giorni del Festival di Sanremo è sotto i riflettori, da tempo ha cambiato la sua fisionomia, trasformatasi in 20 anni da industria creativa a comparto tech, dove domina lo streaming su Spotify.

Cresce, macina utili e suoi ricavi maggiori arrivano dallo streaming, giovane roboante motore del business. Forte di ricavi che nel 2023 hanno superato i 26,2 miliardi di dollari, Goldman Sachs da qui al 2030 pronostica un tasso di crescita annuale composto dell’8,6%. Che, tradotto, significa che il fatturato della discografia alla fine di questo decennio toccherà le stesse cifre di quando il settore era fisico.

Le major quotate in borsa

La musica ormai si ascolta soprattutto in streaming, dove l'applicazione Spotify la fa da padroneNegli ultimi quattro anni due delle tre major del mercato discografico globale si sono quotate: Warner Music è sul Nasdaq di Wall Street dal 2020, etichetta che vanta ben 12 artisti in gara a Sanremo (da Annalisa a Loredana Bertè), e la Universal Music nel 2021 si è posizionata sulla borsa di Amsterdam, all’Ariston rappresentata da Mahmood, Emma e Dargen D’Amico.

Non è quotata Sony Music, l’altra major della discografia, al contrario della controllante Sony Corporation, anche se da anni circolano indiscrezioni su una sua Initial Public Offering (Ipo).

Non di sola discografia, comunque, vive l’Hype finanziario della musica: dal Covid in avanti si segnalano operazioni clamorose di acquisto di cataloghi come quella su Bruce Springsteen da parte di Sony Music o quella che ha visto Universal prendersi i diritti e Sony i master di Bob Dylan.

Da diversi anni lo streaming è la forza trainante dell’industria musicale e costituisce la parte del leone delle entrate.

La crescita delle piattaforme di streaming musicale alimentata dai consumi musicali della Gen Z e dai Millenial che preferiscono l’economia degli abbonamenti e fanno ricorso alla musica per video e foto sui social. Nel suo grande universo comprende i servizi di abbonamento a pagamento, i servizi supportati da pubblicità, radio digitali e personalizzate e le licenze per la musica su Facebook, Instagram ma anche app di fitness digitale.

Il dominio di Spotify

A livello globale il 67% delle entrate totali dell’industria musicale proviene direttamente dalle piattaforme di streaming musicale e solo il 16% dei ricavi dalle vendite fisiche.

Spotify è il servizio di streaming musicale dominante con 180 milioni di abbonamenti nel mondo. Con una capitalizzazione di mercato vicina ai 40 miliari di dollari, l’azienda svedese compete con i servizi gestiti da giganti come Apple, Amazon e i cui profitti principali non dipendono certo dallo streaming audio.

Senza trascurare il canale YouTube Music che fa capo ad Alphabet, casa madre di Google, che ha superato i 100 milioni di abbonati al servizio di streaming musicale (dagli 80 milioni del 2022).

Su questo comparto il giudizio degli analisti e unico: buy.

Maria Facendola

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