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Le modalità e i vantaggi della Sharing Mobility

Le modalità e i vantaggi della Sharing Mobility

 

Dopo la pausa estiva con il mese di settembre inizia un nuovo anno lavorativo e riaprono le scuole. Le città sono di nuovo congestionate dal traffico e si torna a pensare alle soluzioni offerte dalla Sharing Mobility.

La Sharing Mobility è un fenomeno socio-economico che investe il settore dei trasporti tanto dal lato della domanda quanto dall’offerta.La Sharing Mobility, come definita dall’Osservatorio nazionale sulla Sharing Mobility, è un fenomeno socio-economico che investe il settore dei trasporti tanto dal lato della domanda quanto dall’offerta.

Dal lato della domanda, consiste in una generale trasformazione del comportamento degli individui che tendono progressivamente a preferire i servizi di mobilità temporanea piuttosto che utilizzare il proprio mezzo di trasporto.

Dal lato dell’offerta, questo fenomeno consiste nell’affermazione e diffusione di servizi di mobilità che utilizzano le tecnologie digitali per facilitare la condivisione di veicoli e/o tragitti realizzando servizi scalabili, interattivi e più efficienti.

Le piattaforme di Car Sharing

L’uso di piattaforme di Car Sharing non hanno limiti di utilizzo del veicolo. L’unico limite è la disponibilità a pagare dell’utente.

Non ci sono limiti di orari, può essere usato in qualsiasi ora del giorno e della notte, le tariffe cambiano in base al momento dell’utilizzo e dall’uso effettivo.

Infine è un servizio che si adatta alle esigenze dell’individuo mettendo a disposizione diversi tipi di mezzi: dalle auto, agli scooter, fino alle biciclette, monopattini o furgoni.

Un ulteriore aspetto rilevante è che la piattaforma digitale aiuta ad instaurare rapporti di collaborazione tra individui attraverso la community e l’interattività del sistema.

In tale sistema i consumatori sono da considerarsi come «Prosumer», ovvero non sono dei meri consumatori passivi del servizio, ma sono dei consumatori molto consapevoli, addirittura dei produttori.

Infatti le piattaforme digitali permettono non solo all’utente di fruire del servizio, ma anche di creare o modificare il servizio stesso.

La capacità residua della Sharing Mobility

Un ultimo aspetto della Sharing Mobility è lo sfruttamento della capacità residua.

Con il concetto di capacità inutilizzata si intende che una macchina, un impianto o un sistema sta producendo meno di quanto potrebbe, con la conseguenza che i costi fissi tendono ad avere un peso maggiore di quanto accadrebbe se la macchina fosse utilizzata alle sue piene possibilità.

Se si pensa al veicolo di proprietà, vi è una grande capacità inutilizzata, in quanto il veicolo viene usato poche ore al giorno e per il restante del tempo rimane inutilizzato.

Molti utenti stanno acquisendo sempre maggiore consapevolezza di questo problema, ed è anche per questo che la Sharing Mobility si sta sviluppando.

Attraverso l’utilizzo di veicoli Car Pooling e Car Sharing, è possibile condividere il proprio veicolo con altri utenti, in modo tale che quando il veicolo non viene utilizzato dal proprietario, possa essere utilizzato da altre persone che in quel momento hanno la necessità di muoversi, o ancora è possibile ridurre i costi di trasporto da una città ad un’altra condividendo il viaggio con altri passeggeri che hanno le nostre stesse necessità.

I dati della vehicle sharing

I livelli di utilizzo dei servizi di vehicle sharing (car, scooter, bike e monopattini in sharing) tornano a salire come nel periodo pre-2020.

I viaggi realizzati in Sharing Mobility dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021 sono stati in tutto 35milioni circa, il 61% in più di quelli del 2020 e il 25% in più del 2019.

Su questi dati gioca un ruolo decisivo la forte diffusione dei servizi di monopattino-sharing, segmento della Sharing Mobility che da solo nel 2021 ha registrato la metà dei noleggi totali fatti in Italia (17,8milioni), più che raddoppiando la performance dell’anno precedente.

In forte espansione anche l’uso degli scooter in condivisione che già nel 2021 sono tornati ai livelli di domanda del 2019 (+5%).

Non solo Roma e Milano

Le città simbolo della Sharing Mobility continuano ad essere Milano e Roma, ma anche Palermo e Napoli stanno salendo all’interno delle classifiche, confermando quindi una crescita del settore nel centro-sud.

Si può parlare di fine della strada? Non ancora! Nonostante la rimozione dei veicoli da alcune città, la curva degli utilizzatori di servizi di Sharing Mobility è in crescita così come il numero di viaggi per veicolo al giorno.

La mobilità condivisa è già una realtà, ma essa occupa ancora una nicchia di mercato, i veicoli condivisi sono ancora in netta minoranza rispetto ai veicoli di proprietà.

Le nuove generazioni però stanno dimostrando di voler abbandonare questa rappresentazione, esse sono nate nell’epoca digitale, dove la condivisione è un qualcosa di normale che rientra all’interno della routine quotidiana.

Non sentono più il bisogno di possedere, sentono la necessità di condividere con altri soggetti i propri beni e servizi, in modo tale che questi possano essere di utilità a qualcun altro e viceversa.

La condivisione sarà un qualcosa che non andrà a cambiare solo le metodologie di trasporto delle persone, ma anche il loro modo ad approcciarsi alla vita, creando così un nuovo mercato più sostenibile ed eticamente corretto.

Maria Facendola

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