NUOVA MOBILITÀ AEREA

Una strategia europea
per l’impiego dei droni

I droni come perno della mobilità futura, intelligente e sostenibile

 

Nel corso di questo ultimo secolo l’umanità ha sperimentato, come non mai prima, una rapida trasformazione della mobilità. In questo contesto, i droni e la nuova mobilità aerea emergono come nuovi elementi per lo sviluppo della società e dell’economia del futuro.

Il parere del Cese sulla Strategia Droni 2.0 dell'Unione EuropeaMentre le nostre città crescono e si sviluppano, la necessità di trovare soluzioni innovative e sostenibili per il trasporto urbano e rurale è diventata un’esigenza diffusa.

Il 20 settembre scorso il Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese) ha adottato all’unanimità il parere Ten/792 sulla «Strategia Droni 2.0» della Commissione Europea, di cui è stato relatore il rappresentante di Ciu-Unionquadri, il professor Maurizio Mensi.

I droni come vettori chiave della mobilità futura

Studenti universitari impegnati in una sfida per la realizzazione di prototipi di droniIl parere riflette l’importanza crescente dei droni come vettori chiave della mobilità futura, intelligente e sostenibile.

La Strategia della Commissione Europea, introdotta nel novembre 2022 e preceduta dalla Comunicazione sulla strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, mira a fare degli aeromobili senza equipaggio a bordo (Uas) il perno della mobilità del futuro.

L’obiettivo fissato dall’Europa è che i droni, entro il prossimo 2030, diventino una parte integrante della nostra vita quotidiana, supportando servizi di emergenza, sanitari e di assistenza sociale, oltre al trasporto di merci e persone.

Questo richiederà un’integrazione sinergica con i servizi esistenti per creare una rete flessibile e capillare sul territorio.

Un mercato dei servizi droni a livello Ue

Due i fattori fondamentali che emergono dal parere del Cese: la prima riguarda la necessità di costruire un mercato dei servizi droni a livello dell’Unione Europea e il rafforzamento delle capacità e delle sinergie tra l’industria europea civile, della sicurezza e della difesa.

Per incentivare gli investimenti privati e lo sviluppo di nuovi servizi innovativi in vari settori è essenziale, a parere del Comitato europeo, garantire certezza giuridica e tecnica.

L’attenzione alle problematiche della sicurezza

In secondo luogo, per il Cese, è necessario garantire un elevato livello di sicurezza tecnologica dei droni, anche per evitare la compromissione dei dati relativi alle comunicazioni degli Uas e garantire l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo urbano.

Poiché la mobilità integrata terrestre, aerea e marittima sarà di estrema importanza per lo sviluppo territoriale, ecco che sarà indispensabile coordinarsi con le autorità nazionali e regionali, con una pianificazione locale che consideri la mobilità come servizio con un approccio multi-dominio.

Come sottolinea Gabriella Àncora, Presidente nazionale di Ciu-Unionquadri, Confederazione sindacale che tutela i quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti dipendenti ed il mondo delle professioni intellettuali, presente al Cnel e al Cese, «l’introduzione della nuova mobilità aerea influenzerà molti aspetti della nostra società.

Nuove competenze professionali da creare

Per poter trarre i massimi benefici dall’utilizzo dei droni, occorre impegnarsi nella formazione e nella creazione di nuove competenze professionali, in un processo che coinvolga tutti gli stakeholder, pubblici e privati».

In conclusione, prosegue Àncora, «la sfida dei prossimi anni, con la diffusione delle tecnologie digitali e dell’innovazione tecnologica, sarà quella di conciliare il trasporto aereo con l’ambiente e le modalità attuali di trasporto urbano e rurale, garantendo adeguati livelli di protezione dei cittadini e allo stesso tempo facilitando l’introduzione di nuovi servizi a basso impatto ambientale e con tariffe sostenibili».

Alessandro Alongi

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