AGENZIA DELLE ENTRATE

Irregolarità Quadro «nascosto»:
arriva la proroga

Dichiarazione dei Redditi. Sanato il problema del Quadro RS

 

Con la proroga al 30 novembre 2024, viene parzialmente risolta la querelle della comunicazione dei dati nel quadro RS delle dichiarazioni dei Redditi delle Persone fisiche 2022, periodo d’imposta 2021 dei forfettari, sui quali aveva preso posizione il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Commercialisti e i sindacati di categoria. 

Il logo dell'Agenzia delle EntrateSono 500 mila le compliance, ovvero le comunicazioni di irregolarità, inviate dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti aderenti al regime forfettario, che nella dichiarazione dei redditi 2022, periodo d’imposta 2021, non avrebbero compilato il quadro RS.

Precisamente nelle righe da RS375 a RS381 vanno indicati alcuni dati e spese inerenti l’attività svolta:

  • per le imprese, a mezzi di trasporto/veicoli utilizzati nell’attività, costo per l’acquisto di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci, costi per il godimento di beni di terzi, spese per l’acquisto di carburante per l’autotrazione;
  • per i professionisti, le spese per consumi quali servizi telefonici compresi quelli accessori, consumi di energia elettrica, carburanti, lubrificanti e simili utilizzati esclusivamente per la trazione di autoveicoli.

Qualora non vi siano dati da comunicare, può essere barrata l’apposita casella RS382 (CM 20/2017).

In pratica si invitano i contribuenti forfettari a inserire gli eventuali dati mancanti, usufruendo del ravvedimento operoso.

L’operazione è stata aspramente criticata, in quanto il reddito dei forfettari, si calcola con l’applicazione di percentuali di abbattimento, non influenzata da costi e spese, peraltro già a conoscenza del fisco.

Il sospetto era che tutto questo fosse finalizzato a fare cassa, applicando, una sanzione di 250 euro, ridotta in funzione dell’adempimento.

Il vice ministro Maurizio Leo, si è subito attivato per trovare una soluzione, concretizzata nel Decreto Legge «proroghe fisco» (art. 6 Dl 132/23) con il differimento dell’obbligo di comunicazione dei dati al 30 novembre 2024.

In pratica, si tratta di una «remissione dei termini» che permette al contribuente destinatario della comunicazione, di presentare la dichiarazione integrativa, senza l’applicazione di sanzioni.

Ernesta Cambiotti

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