CREDITO

Gli artigiani
fuori da Artigiancassa

Con la Bnl al 100% gli Artigiani sono fuori da Artigiancassa

 

La Bnl ha acquistato il 100% delle azioni di Artigiancassa rilevando le quote in possesso delle Confederazioni dell’Artigianato — Confartigianato, Cna, Casartigiani — detenute per il tramite di Agart spa.

Dietro l'acquisto del 100% di Artigiancassa da parte di Bnl ci sarebbe l'irritazione delle Confederazioni dell'Artigianato verso alcune scelte della banca del Gruppo Bnl ParibasArtigiancassa era un ente pubblico economico creato nel 1952 con la medesima legge che istituì il Mediocredito Centrale oggi facente parte del gruppo Invitalia.

Nei primi anni Novanta, quando Bnl ed Artigiancassa erano ancora due Istituti di diritto pubblico, il Ministero del Tesoro si trovò nella necessità di coprire i buchi lasciati nella banca dalla vicenda Atlanta e decise di conferire nell’Istituto di via Veneto la proprietà di Artigiancassa, dotata di una consistente fondo patrimoniale di oltre 2000 miliardi delle vecchie lire.

I patti parasociali del 1994

Nel 1994 dopo la trasformazione di Artigiancassa in spa ci fu la collocazione del 26,14% delle azioni agli artigiani tramite Agart mentre il rimanente 73,86%% restò di proprietà di Bnl. A regolare questa operazione ci furono dei patti parasociali rimasti avvolti nel mistero.

Oggi gli artigiani sembrano uscire definitivamente fuori da Artigiancassa. La formula dubitativa è dovuta alla circostanza che, come per i fantomatici patti parasociali, anche le modalità della cessione del pacchetto azionario non hanno avuto rilievo. Né le associazioni degli artigiani né la Bnl hanno rilasciato dichiarazioni.

Silenzio anche da parte dei sindacati presenti in Artigiancassa, compresi i più rappresentativi Unisin e Ugl Credito. Il segretario nazionale dell’Unisin che il 28 luglio non avuto remore a portare in giudizio Artigiancassa per comportamento antisindacale (il famoso art.28 della Legge 300) per non aver attuato la procedura prevista dal Ccnl per la recente ristrutturazione, si è trincerato dietro un diplomatico obbligo di riservatezza.

Nessuna dichiarazione anche da parte di Ugl Credito, il sindacato che vanta una storica e incisiva presenza in Artigiancassa. La sola fonte sindacale sull’acquisizione, non si sa quanto attendibile, è stata una comunicazione inviata ai propri associati dal rappresentante sindacale aziendale della Cisl.

Il malumore delle Conf. dell’Artigianato

L’ipotesi più accreditata è il malumore delle Confederazioni dell’Artigianato per l’operazione sui crediti incagliati rivenienti dal superbonus da gestire con Enel attraverso la piattaforma «Enel X» a cui Bnl voleva partecipare per il tramite di Artigiancassa. E in particolare per le modalità di collocazione delle sue azioni a favore delle banche interessate e per gli ulteriori approfondimenti richiesti dai nuovi vertici di Enel.

Non minore responsabilità ha il recente orientamento di Banca d’Italia il merito ai crediti incagliati presi in carico dalle banche per rivenderli che non sono a ponderazione zero sul bilancio ma sono da considerarsi alla stregua di derivati con il medesimo profilo di rischio e necessità di accantonamento con coperture superiori al 100%.

A questo punto l’operazione si sarebbe bloccata e Bnl avrebbe deciso l’estromissione delle Confederazioni dell’Artigianato dal capitale di Artigiancassa.

C’è da chiedersi perché un’operazione apparentemente ordinaria sia invece avvolta di mistero e riservatezza. Perché dopo tanti anni gli artigiani hanno lasciato Artigiancassa, da sempre la loro banca di riferimento? Quale strategia il gruppo francese Bnp Paribas, proprietario della Bnl, si propone per il comparto della piccola e media impresa italiana?

Sono questi gli interrogativi che si pongono i lavoratori di via Crescenzo del Monte.

Marco Scauro

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