RAVELLO

Tra splendide Ville e il giardino
che incantò Wagner

Ravello, perla della Costiera Amalfitana che ispirò Wagner

 

«Come lo scrittore Lawrence – che anche lui, avrebbe voluto morire qui, di troppa pace – non riesco a staccarmi da questo angolo di cielo: un luogo deputato all’estasi». Così parlava Pierpaolo Pasolini di Ravello borgo di splendore unico che sorge sulle alture sopra la città di Amalfi, sull’omonima costiera.

Il Duomo di Ravello dell'XI secolo dedicato a San Pantaleone È noto che ogni angolo delle costiere sorrentina ed amalfitana permette di incontrare borghi di bellezza unica al mondo, tanto da renderli meta di turismo tutto l’anno. Ed ogni stagione riserva sorprese, luci e colori unici. In un microclima che oltre a rendere sempre gradevole una gita nella zona alimenta anche un’agricoltura che produce prodotti di qualità, come i celebri limoni. Del resto, la costiera amalfitana è dal 1997 patrimonio mondiale dell’Unesco.

Ravello ha una storia antichissima e fu costruita nel V secolo dopo Cristo, a 350 metri di livello sul mare, per difendere la popolazione locale dalle scorribande dai barbari. La leggenda vuole che patrizi romani naufraghi costruirono il primo nucleo di cui però solo dal IX secolo si hanno notizie certe, legate alla crescita di Amalfi come Ducato e poi Repubblica marinara. All’epoca Ravello crebbe anche per i commerci dei suoi prodotti, come la lana, in tutto il Mediterraneo.

Il giardino del Parsifal

Villa Rufolo a Ravello. Wagner ne trasse ispirazione per il ParsifalDopo alterne vicende ed una lunga decadenza legate alle varie dominazioni in Campania è solo con l’unità d’Italia che Ravello comincia ad acquistare un ruolo come località di turismo d’eccezione.

Tra i tanti viaggiatori che qui si fermarono va ricordato sicuramente Richard Wagner che vi compose il suo Parsifal. E poi il Re Vittorio Emanuele III che durante di rientro dalla sua fuga a Brindisi vi stabilì la sua corte e passeggiava per il borgo senza scorta, dialogando con Benedetto Croce, altro habitué della zona.

Una lunghissima storia come quella di Ravello ha lasciato giocoforza tracce di storia e cultura indimenticabili. Il borgo è immerso tra agrumeti e vigneti che scendono verso il mare. Ad ogni angolo è possibile ammirare panorami mozzafiato della costiera. Superata la piazza principale i vicoli del borgo si sviluppano tra case dai muri bianchi e luoghi monumentali.

Tra questi sicuramente il Duomo dell’XI secolo, che tra le tante curiosità ospita anche il sangue del patrono di Ravello San Pantaleone, anch’esso soggetto a liquefazione come il più celebre sangue del miracolo di San Gennaro. Numerose sono poi le altre chiese si di età romanica sia di epoca barocca e vale la pena scoprirle passeggiando per i vicoli del borgo.

Notevoli sono poi gli antichi palazzi della nobiltà campana, un tempo fondaci o magazzini, per i commerci. Tra questi vanno ricordati i Palazzi Confalone, d’Afflitto, Avino tutti ora sede di prestigiosi alberghi. Il palazzo Episcopio è invece ora sede del locale museo ed i suoi giardini sono aperti al pubblico.

Il festival musicale di Ravello

Le ville Rufulo e Cimbrone

Spettacolari sono poi le ville di Ravello e tra questo vanno citate Villa Rufolo, in Piazza Duomo, dimora della più importante famiglia locale per secoli con meravigliosi giardini panoramici. La Villa è citata da Boccaccio nel Decameron e qui Pasolini vi girò il suo film dedicato all’opera.

Villa Cimbrone va poi menzionata perché, costruita nell’800, dispone di una terrazza sul mare, detta belvedere dell’infinito, a 300 metri sul mare. Era il luogo dove poeti e scrittori erano presi dall’estasi ed è difficile dargli torto. Anche perché la villa ha un ottimo albergo di lusso ed in generale ovunque intorno c’è un’ampia offerta di alloggi e ristoranti di qualità. Oltre a molte botteghe per il turismo mordi e fuggi che non riescono però a sminuire la bellezza dei luoghi.

Ravello è anche considerata una città della musica, per il celebre festival di musica classica che ogni anno tra agosto e settembre riempie il borgo di musicofili da tutto il mondo. Molti concerti si svolgono a Villa Rufolo, altri nel celebre auditorium ideato dal celebre architetto Oscar Niemeyer. Auditorium la cui costruzione è stata tribolata e contestata ma che ha aggiunto un’opera di grande fascino ed un polo culturale alle colline amalfitane.

Dopo lungo girovagare per le strade ed i vicoli del borgo alla fine non resta che sedersi in uno dei bar storici della piazza centrale e bere un buon caffè magari assaggiando una delizia al limone, uno dei dolci locali. E sorridere a questo luogo fantastico.

Domenico Chirico

 

I LUOGHI DI BELL’ITALIA

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