PAESTUM - CAPACCIO

Magna Grecia, Campania felix
e bufale di Capaccio

Paestum. Una suggestiva immagine notturna dei due grandi templi

 

La piana del fiume Sele, in provincia di Salerno, è una delle aree più ricche e fertili di Italia, da sempre. Non è un caso che i primi insediamenti nell’area risalgono al paleolitico ma in epoche più recenti furono i greci a stabilire qui alcune delle loro colonie. Tra queste l’antica Paestum, nata con il nome Poseidonia, a due passi dal mare e con intorno una ricchissima pianura.

Paestum. Uno dei due grandi templi dello straordinario sito archeologicoPaestum, oltre ad essere un altro gioiello italiano riconosciuto come patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è anche uno dei siti archeologici meglio conservati del bel Paese. Sono centinaia le persone, infatti, che ogni giorno visitano il Parco archeologico di Paestum anche se è meno noto di Pompei ed Ercolano.

In queste aree della Campania ovunque si scava si trovano resti della civiltà greca e romana. Di spettacolare nell’antica Paestum ci sono i chilometri di antiche mura ancora ben conservate e templi dedicati ad Era, la romana Giunone, Dea anche della terra e della fertilità.

Sono templi del 500 avanti Cristo ma in perfette condizioni, in cui il viaggiatore si può smarrire tra i profumi del mare e della macchia mediterranea, immergendosi in un’atmosfera senza tempo.

Passeggiando per la Via Sacra di Paestum

Paestum. La Via SacraAtmosfera che si ritrova certamente negli scavi, passeggiando per la Via Sacra, percorso utilizzato anche per le processioni religiose e recuperata solo ad inizio ‘900 dagli archeologi.

Larga 9 metri, si presenta lastricata da grossi blocchi di pietra ed in alcuni si vede addirittura il solco lasciato dal passaggio delle ruote dei carri decine di secoli fa.

La via è munita di marciapiedi ed il lastricato romano è stato posto sul precedente di età greca. Ai lati ci sono i resti dei quartieri abitati dell’antica città che ancora richiedono scavi per la loro evidente ricchezza.

Oltre Paestum anche il circostante comune di Capaccio ha una lunga ed affascinante storia. Il borgo di Capaccio Vecchio fu distrutto da Federico II e si hanno tracce della Capaccio più moderna a partire dall’anno mille.

Fu feudo di molte nobili famiglie del sud tra cui i Sanseverino e i d’Avalos ma, finché non ci fu ad inizio ‘900 la bonifica della valle del Sele, non si riuscì ad utilizzare al meglio le terre coltivate.

Le bufale di Capaccio

Capaccio. L'allevamento di bufale di VannuloSolo le bufale resistevano alle zanzare ed alla malaria ed infatti ancora oggi Capaccio ed il suo circondario è uno dei paradisi italiani per la produzione della mozzarella e del caciocavallo.

Si tratta di una qualità meno sapida di quella aversana ma il cui gusto è apprezzato in tutto il mondo. Anche per la capacità commerciale di alcuni caseifici di vendere i loro prodotti in tutto il mondo.

Tra questi vanno citati il caseificio Vannulo, le cui bufale – narra la leggenda – ascoltano musica classica e sicuramente vengono massaggiate quotidianamente all’interno di un’azienda agricola (alle porte del paese) che sembra una boutique.

L’azienda è celebre perché produce ogni giorno solo 400 chili di mozzarella e degli ottimi budini con latte di bufala ed è molto frequentata anche per la sua area degustazione (da prenotare), dove un pubblico locale ed internazionale si ferma sempre volentieri ad assaggiare le delizie prodotte a km O.

Nelle vicinanze c’è un’altra azienda molto nota, Riva Bianca, perché ogni giorno le sue mozzarelle partono per la Francia ed i migliori ristoranti di Parigi, oltre che per alcuni locali gourmet di tutta Italia, Roma compresa. La lista dei caseifici di grande qualità è comunque molto lunga e una gita in zona va fatta per provarne diversi.

Il Santuario di Santa Maria del Granato

Capaccio. Santuario di Santa Maria del GranatoLa fertilità dei luoghi è anche testimoniata dal Santuario di Santa Maria del Granato (il melograno) che è luogo di pellegrinaggio per chi vorrebbe avere figli.

La devozione è chiaramente un retaggio del culto pagano di Era e Giunone. La chiesa è stata ricostruita nel ‘700 ma il culto va avanti da tempo immemore a testimonianza della devozione per le divinità della terra e della natura.

Capaccio però è anche mare. Con una spiaggia molto bella per la sua larghezza che arriva fino ad 80 metri in alcuni tratti e che ospita campeggi e diverse strutture ricettive. D’estate son migliaia le persone che anche dal circondario vanno quotidianamente a farsi un bagno.

Una sosta in zona, anche andando verso altre destinazioni di mare più celebri della zona come Acciaroli o Santa Maria di Castellabate, è assolutamente da farsi per immergersi in arte, cultura e buon gusto.

Domenico Chirico

 

 

I LUOGHI DI BELL’ITALIA

Lascia un commento