RIACE

Millenni di incontri
tra occidente e vicino oriente

Riace, paese dei bronzi e dei Santi Cosma e Damiano

 

Era il 16 agosto 1972 quando un sub romano, Stefano Mariottini, si immerse nel mar Ionio a 230 metri dalle coste di Riace Marina. Mentre svolgeva le sue esplorazioni nel profondo del mare vide la forma di un braccio luccicante a 8 metri di profondità. Velocemente capì di trovarsi di fronte a reperti archeologici e chiamò le autorità competenti.

Benvenuti a RiaceCosì per caso furono scoperte due delle più belle sculture bronzee esistenti al mondo e parte del ricco e quasi infinito patrimonio culturale del Bel Paese. Da allora per tutti sono i bronzi di Riace, esposti a Reggio Calabria ma emersi dal mare in questo piccolo ed antichissimo borgo sulla costa ionica calabrese.

La storia della civilizzazione del borgo e della sua costa è talmente antica che si dibatte sull’origine del nome se derivi dall’amarico e dalle popolazioni arrivate dal Medio Oriente su quelle coste intorno al terzo millennio avanti Cristo.

Le colonie greche e la conquista romana

Le due statue greche rinvenute sulla costa ionica di RiaceLa ricchezza di quelle terre le rese sicuramente poi colonie degli antichi greci e poi possedimenti romani. Ma le prime tracce scritte sul paese si trovano intorno al 1500 come borgo rurale arroccato sulle colline poco distanti dalla marina.

Oggi ancora Riace conserva quell’aspetto di piccolo borgo con case antiche in pietra e nuove intonacate ed in cemento costruite con i soldi delle rimesse dei migranti a partire dagli anni ’60 del 1900.

Il borgo in sé ha una sua grazia ed un suo sapore antico, anche per la sua spiaggia bella alla Marina e con sabbia di pietre che si rispecchiano nell’azzurro dello Jonio. Le stradine ed il palazzo del Municipio sono sicuramente di interesse e valgono una passeggiata.

La chiesa dei Santi Cosma e Damiano

La festa dei Santi Cosma e DamianoPerla di Riace è la chiesa dei Santi Cosma e Damiano meta di pellegrinaggio da tutta la Calabria. I due santi, di origini della penisola araba, erano noti per essere medici che curavano gratuitamente e spesso ottenevano guarigioni insperate.

Il loro culto è così radicato che si è conservato in tutte le fedi cristiane che venerano i santi. Sono particolarmente amati dai cattolici e dagli ortodossi e considerati i patroni dei medici e del personale sanitario in generale.

La particolarità del santuario di Riace è che ospita una processione in maggio, di solito partecipata dai soli riacesi ed altra il 25 settembre a cui partecipano fedeli da tutta la Calabria ed in particolare la grande comunità dei rom e dei sinti calabresi.

Le danze di Rom e Sinti

Rom e Sinti italiani non solo hanno grande venerazione per i due santi ma hanno un grande amore per questo santuario dove è esposta anche l’immagine del Beato Ceferino Malla, rom spagnolo beatificato nel 1997 da Giovanni Paolo II.

La presenza di rom e sinti è talmente integrata nel culto dei santi che sono loro ad aprire la processione e poi partecipano con tutti gli abitanti del luogo alle danze tradizionali che di solito continuano la festa dopo le celebrazioni religiose.

Tra le varie danze è celebre quella dei coltelli, una tarantella solo maschile tipica del luogo. La bellezza di queste tradizioni secolari è tale che l’evento è stato riconosciuto dall’Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia Patrimonio immateriale d’Italia.

Nel Duemila la riscoperta del borgo

Uno scorcio della costa ionica di RiaceIl borgo in realtà è diventato famoso nei primi anni Duemila per l’idea geniale che ebbero alcuni abitanti: ovvero utilizzare le moltissime case vuote delle famiglie di emigrati per accogliere i turisti. Fu un modo per ripopolare il borgo e farlo conoscere durante i mesi estivi a moltissime persone curiose di questo tratto di costa allora poco frequentato.

Oggi per fortuna non mancano buoni luoghi dove mangiare gli ottimi prodotti tipici locali e diverse possibilità di alloggio per godersi mare e campagne della zona. E molti sono i turisti stranieri che raggiungono il borgo e si godono anche i molti festival estivi che animano la provincia di Reggio.

I discussi progetti di accoglienza

La loro bellezza ed originalità ha fatto sì che diversi registi ed artisti abbiano voluto girare a Riace e dintorni e tra questi Costanzo, Wenders e Caposella. Anche perché il borgo è divenuto noto a livello internazionale per l’accoglienza che ha offerto per 10 anni dal 2008 ai rifugiati nei progetti finanziati dal Ministero dell’Interno.

Progetti che sono poi diventati oggetto di procedimenti – ancora in corso – della magistratura ma che nulla tolgono alla tradizione millenaria di accoglienza delle coste del mar Ionio. Naturalmente aperte al mediterraneo ed all’oriente e luogo di incontri e scambi con tutti.

Del resto la leggenda narra che fu proprio a Riace che arrivò a nuoto dalla Siria san Cosma per proseguire in Italia la sua opera di fede e di cura disinteressata delle persone malate e bisognose.

Oggi è possibile respirare ancora quell’aria aperta e limpida del Mediterraneo, guardando il mare cristallino e godendosi la spettacolare bellezza dei bronzi.

Domenico Chirico

 

 

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