NAPOLI

La Chiesa dedicata al culto
delle Anime del Purgatorio

La facciata della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco in via dei Tribunali a Napoli

 

Il senso più in difficoltà è il tatto e poi segue l’udito. Queste sono le conseguenze di una passeggiata a via dei Tribunali a Napoli dove è possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. Centinaia di persone ed alcuni commercianti napoletani che puntano ad attirare l’attenzione con urla a ripetizione.

Nel mezzo di un lungo slalom tra file avanti a pizzerie, gruppi che consultano Google Maps per capire dove andare e turisti ormai persi tra cibo e monumenti ecco che lo sguardo cade su di un turista che si fa fotografare vicino ad un teschio che adorna la cancellata della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

I teschi che adornano la cancellata

Uno dei teschi che caratterizzano la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco di via dei Tribunali a NapoliOltrepassato lo stupore per i teschi che caratterizzano il cancello perimetrale e salita la breve scalinata si entra all’interno di questo luogo sacro e ci si trova in una tipica chiesa con le caratteristiche architettoniche del ‘600 napoletano, commissionata nel 1616 all’architetto Cola di Franco dalla congregazione laica Opera Pia Purgatorio ad Arco e successivamente consacrata nel 1638.

L’idea fu di creare due spazi, uno superiore che richiamasse la condotta da tenere durante la vita terrena ed uno inferiore, l’ipogeo, che evocava il Purgatorio attraverso le sue sepolture.

La costruzione della Chiesa fu resa possibile grazie ad un cospicuo lascito effettuato da Pietro Antonio Mastrilli e dalle donazioni di altre famiglie nobili napoletane con l’obiettivo di realizzare un luogo di sepoltura per le persone povere della città.

I due piani della Chiesa barocca

L'interno della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco di via dei Tribunali a NapoliLa Congregazione decise così di acquistare una antica taverna con le sottostanti cantine presente in via dei Tribunali. La parte superiore si decise di destinarla a luogo di culto divenendo un interessante testimonianza della decorazione barocca, mentre la parte inferiore, fu strutturata per rimandare simbolicamente al concetto di Purgatorio.

La particolarità con cui si progettò la chiesa fu la creazione di una chiesa inferiore intesa non come un semplice ipogeo ma come una chiesa a tutti gli effetti destinata allo svolgimento di differenti funzioni, ma, in particolare, pensata per dare concretezza, nella sua spoglia semplicità, a quel mondo ultraterreno, il Purgatorio, che ospitava le anime da salvare con l’aiuto di messe e preghiere.

La Controriforma ed il Concilio di Trento avevano ribadito l’importanza della cura delle anime del Purgatorio da cui ne deriva l’apparato decorativo della nuova Chiesa barocca, ideato per ricordare, a passanti e fedeli, che le anime attendevano preghiere ed offerte per potersi liberare dai patimenti del Purgatorio e ascendere al Paradiso.

Il culto delle anime del Purgatorio

Le nicchie gli altarini votivi situati al piano inferiore della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad ArcoAttraverso una scala con alti gradini, dalla chiesa superiore, si scende in un grande e disadorno ambiente sotterraneo, una struttura che replica la chiesa del piano strada. In questo luogo interrato ancor oggi si pratica il culto delle anime del Purgatorio.

Al centro del pavimento si apre un’ampia tomba per la raccolta delle ossa dei meno abbienti. Lungo le pareti laterali sono presenti piccole nicchie ed altarini che documentano il culto che nacque, fin dal Seicento, della cura delle anime dei defunti anche attraverso l’adozione di ossa e teschi a cui rivolgere preghiere e chiedere grazie.

Sulla parete al fondo del locale è presente l’altare seicentesco con una grande e cupa croce nera. Imboccando un’apertura laterale, dopo un breve corridoio corredato di ossa e teschi, si accede in un ambiente dedicato alla Terra Santa dove venivano seppelliti i confratelli.

In varie nicchie ed altarini sono esposti differenti teschi, ai quali la tradizione popolare ha dedicato un perpetuo moto di devozione testimoniato dai tanti ex-voto e dalle foto delle persone richiedenti una grazia o per i quali si chiede un’intercessione.

Risalendo al piano superiore merita una particolare attenzione il Teschio alato di Dionisio Lazzari posizionato dietro l’altare maggiore.

Uscendo dalla Chiesa si viene colpiti dall’energia con cui scorre la vita e si comprende di aver fatto un piccolo viaggio nella zona grigia tra la realtà ed un mondo di affetti perduti e paure dell’ignoto.

Stefano Chirico

 

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