SAN VIGILIO DI MAREBBE

Un paradiso per gli amanti
della montagna

San Vigilio di Marebbe

 

San Vigilio di Marebbe è la stazione di partenza per raggiungere il Plan de Corones o Kronplatz, uno dei paradisi delle Dolomiti per gli sport invernali. Il Kronplaz, come lo chiamano i Ladini, è una delle perle italiane, per cui anche un paese in gran parte di mare conserva un patrimonio di montagne di enorme bellezza.

La chiesa di San Vigilio di Marebbe in stile goticoLa ricchezza e varietà dell’Italia è infatti unica al mondo, tanto che siamo costantemente «invasi» dai turisti.

Ai piedi di Plan de Corones ci sono diverse importanti valli dolomitiche e molti borghi che sono tutti collegati a questa vetta per sciatori ed appassionati di montagna. Tra queste la val Badia e la valle di Marebbe parte di essa.

Il vescovo San Vigilio e l’eroina anti napoleonica

Caterina Lenz, eroina locale della resistenza anti napoleonicaSan Vigilio di Marebbe è un piccolo borgo di soli 1200 abitanti e parte integrante della Ladinia, l’aria dell’Alto Adige dove tutt’oggi la minoranza linguistica dei ladini parla la sua antichissima lingua.

San Vigilio prende il nome dal vescovo santo e martire Vigilio di Trento e i monumenti da visitare sono sicuramente la Chiesa in stile gotico costruita nel 1500 ma rimaneggiata completamente a partire dal 1700, con un notevole campanile e belle opere di artisti locali all’interno.

Interessante anche la statua della perpetua Caterina Lenz, eroina locale che si racconta fronteggiò i soldati napoleonici con un forcone.

Ma la vera protagonista della zona è la montagna sia d’inverno sia d’estate. D’inverno gli sport invernali intorno al Plan de Corones fanno sì che sciare in questa zona sia un’esperienza eccezionale. Con 32 impianti di risalita, di 12 partono dalla sola San Vigilio, 119 chilometri di piste e 200 cannoni sparaneve, il comprensorio permette di arrivare sci a piedi fino a Brunico o in Valdora.

La montagna vera protagonista

Sopra Vigilio di Marebbe il Plan de Corones o Kronplatz dal quale si ammira un panorama di 180° sulle AlpiLe possibilità per gli amanti dello sci sono così vaste che diverse competizioni internazionali e nazionali vengono regolarmente svolte intorno al Plan de Corones.

Nel 1985 è stato organizzato proprio in quest’area il primo campionato del mondo di corsa in montagna, d’estate però e non nella neve.

Oltre lo sci alpino è possibile anche praticare snowboard. C’è una bellissima pista di sci di fondo di 23 chilometri che parte da San Viglio ed attraversa parte del Parco naturale di Fanes-Sennes e Braies.

Proprio nel borgo ladino c’è il centro visite del parco che da utilissime informazioni alle belle escursioni che si possono fare da qui d’estate. Tenendo conto che già il borgo è a più di 1200 metri sul livello del mare non è difficile arrivare in alta montagna attraverso i molti sentieri e percorsi presenti.

I rifugi del Parco Fanes-Sennes e Braies

Un lago del Parco Fanes-Sennes e BraiesTra questi la strada, anche percorribile in auto, che porta al rifugio Pederù (1540 m.) Da qui due sentieri si arrampicano verso i rifugi degli altopiani di Fanes (2060 m.) e Sennes (2126 m.), nel cuore del Parco.

Ognuno richiede almeno due ora di camminata ed un discreto dislivello da superare. Altri percorsi portano alle vette dei monti che circondano la valle in cui sorge San Vigilio. Tra questi è possibile raggiungere, in circa sei ore di cammino, il lago di Braies, attraversando lo scenario spettacolare della Val Fojedöra e della Val Foresta.

Gli appassionati di mountain bike troveranno in questa zona anche tantissimi percorsi pensati per loro e che permettono di unire sport e natura al meglio.

Sui sentieri della Prima guerra mondiale

Una ferrata della Via della Pace, alla scoperta dei sentieri utilizzati durante la Prima guerra mondialeNon mancano naturalmente percorsi alpinistici difficili, tra i quali la cosiddetta «Via della Pace», un sentiero che richiede almeno sei ore di cammino e circa 1000 m di dislivello. Peraltro, è richiesta esperienza e capacità alpinistica perché ci sono alcuni tratti di ferrata.

Il percorso parte dall’Alpe di Fanes Grande e segue i tracciati aperti dai soldati austro-ungarici durante la Prima guerra mondiale, raggiungendo poi una delle cime della Furcia Rossa. Lungo il percorso sono visibili postazioni di guerra austriache e italiane, giusto per ricordare quanto potesse essere dura la montagna e la guerra.

L’ospitalità ed il corretto trattamento dei turisti e degli sportivi è l’imperativo di queste zone, dove è facile trovare ottimi luoghi dove soggiornare, terme per i più pigri, e cibo, birre e vini di grande qualità.

Alla perfetta accoglienza altoatesina poi si aggiunge nell’area di San Vigilio l’elemento di cultura ladina che rende i luoghi ancora più interessanti e con un originale contaminazione tra culture secolari. Visitare questi luoghi, d’estate o d’inverno, vale sempre la pena e significa immergersi nelle montagne e rigenerarsi.

Domenico Chirico

 

 

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